Tortorelli (Uil Basilicata) “Preoccupano dati Inail primo semestre 2021”. Di seguito la nota integrale.
Gli infortuni sul lavoro continuano ad essere un’emergenza nella nostra regione e in tutto il Paese dove, secondo gli ultimi dati Inail, il primo semestre 2021 si è chiuso con quasi 22mila casi in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. E se nel settore della sanità i numeri sembrano finalmente calare, grazie, soprattutto, all’efficacia della campagna vaccinale, non accade lo stesso in altri settori. Tra tutti le costruzioni con dati sugli infortuni mortali allarmanti: 51 dall’inizio di quest’anno. Una strage che ha segnato fortemente anche i cantieri lucani.
Quanto alle denunce di infortunio sul lavoro da Covid-19 in Basilicata sono aumentate di 17 casi (+1,9%), raggiungendo il numero di 922 dall’inizio della pandemia. L’andamento regionale dei contagi denunciati, come riferisce l’Inail, è analogo a quello nazionale ma ne differisce per intensità: inferiore alla media italiana in occasione della prima ondata, superiore sia nella seconda che nel prosieguo. I decessi nel periodo osservato ammontano a 2 casi: uno si riferisce a dicembre scorso e l’altro a marzo 2021. Le professioni: – tra i tecnici della salute l’83,3% sono infermieri, seguono fisioterapisti (4,3%), ostetriche (3,9%) e assistenti sanitari (3,2%); – tra le professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali: tutti operatori socio sanitari; – tra il personale non qualificato nei servizi di istruzione e sanitari: ausiliari ospedalieri e portantini; – tra i medici il 50% è composto da medici internisti, cardiologi, generici, geriatri e ortopedici; – tra gli impiegati, soprattutto amministrativi; – tra il personale non qualificato nei servizi di pulizia di uffici, alberghi, ristoranti, ecc., prevale personale dedicato alle pulizie di camere e di ospedali-ambulatori tra i conducenti spiccano quelli di autoambulanze. L’attività economica: – la gestione Industria e servizi registra il 93,3% delle denunce, seguono la gestione per Conto dello Stato (4,4%) e l’Agricoltura (2,3%); – il 65,4% delle denunce codificate per attività economica (Ateco) riguarda i settori della “Sanità e assistenza sociale” (47,3% delle denunce) e degli organi preposti alla sanità, come le Asl, dell'”Amministrazione pubblica” (18,1%); – le “Attività manifatturiere”, settore ampio e articolato, incidono per l’8,0%; – il “Noleggio e servizi alle imprese” (varie le professioni, anche di natura sanitaria) conta per il 7,1% così come il “Trasporto e magazzinaggio” (più colpiti i lavoratori dei servizi postali e di corriere).
Noi, come Organizzazioni sindacali, attraverso i nostri Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, continueremo a vigilare sull’osservanza degli obblighi in materia di salute e sicurezza e sul rispetto – non dimentichiamolo – dei protocolli anti-contagio, che devono continuare ad essere applicati in tutti i luoghi di lavoro. Continuiamo a sollecitare Regione, Asp e Asm ad intensificare campagna di tracciamento e ad accelerare campagna vaccinale tra i lavoratori.
Ci preoccupa sempre di più la situazione infortuni sul lavoro no Covid. Occorre agire e agire in fretta in vista della ripartenza a settembre prossimo.
Lo diciamo da tempo e lo abbiamo ribadito anche nella piattaforma unitaria, sottoscritta qualche mese fa. Dobbiamo dare avvio a un coordinamento permanente tra l’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) e le Aziende Sanitarie Locali (ASL), dobbiamo migliorare le verifiche ispettive in qualità, quantità e frequenza, anche attraverso finanziamenti e assunzioni. Deve essere garantito un confronto strutturato e continuo sugli assi di programmazione e intervento con le Parti sociali. Perché non possiamo più attendere oltre.
Chiediamo quindi al Ministro del Lavoro che dia seguito velocemente alla promessa fatta e che sia indetto in tempi rapidi il bando per l’assunzione dei 2100 ispettori e che si prevedano ulteriori assunzioni anche in Basilicata.