“Il Sud ha dato una nuova prova di mobilitazione non solo con la protesta ma anche con la proposta. E’ questa l’area del Paese che rischia di più per effetto delle scelte di Governo e di politiche industriali che combinate con il disegno di Autonomia Differenziata rischiano di infliggere un colpo ancora maggiore alle prospettive di sviluppo ed occupazione, al futuro delle nostre comunità e dei nostri giovani”. Così Vincenzo Tortorelli, segretario regionale Uil Basilicata, al termine della manifestazione di Cgil, Cisl, Uil a Napoli dove ha partecipato una delegazione della Uil lucana. “A Napoli – aggiunge – abbiamo dato voce al diffuso disagio sociale con un chiaro e forte messaggio per il Governo perché metta al centro della sua agenda politica i problemi incancreniti negli anni dei lavoratori e cittadini del Sud. Servono politiche industriali e d’investimento condivise con il mondo del lavoro per negoziare una transizione ambientale sostenibile, sociale e digitale, realizzando un nuovo modello di sviluppo con particolare attenzione al Mezzogiorno e puntando alla piena occupazione. In proposito per noi è sempre più attuale promuovere gli Stati Generali del Sud”
Tortorelli inoltre sostiene che “la tragedia dell’Emilia Romagna trova ampia solidarietà al Sud dove sono avvenute tragedie simili e si corrono gli stessi rischi in termini di vite umane e di territori. Da anni, ormai, la Uil ribadisce la necessità di incrementare e veicolare risorse adeguate volte a fornire effettiva operatività ai Piani di tutela dei territori contro inondazioni, alluvioni, frane e altri fenomeni connessi, evitando, come ormai troppo di frequente accade, di agire soltanto nelle emergenze. Torniamo quindi a chiedere al Governo di aprire al più presto un tavolo di confronto sul tema, che veda pienamente coinvolte le Parti Sociali. Servono progetti di prevenzione, infrastrutture e strumenti di riassetto urbanistico e naturalistico, che agiscano in funzione della diffusa fragilità di molti territori come il nostro in Basilicata. Per quanto ci riguarda – conclude – il piano forestale regionale a cui guardiamo, con proposte innovative, è lo strumento essenziale per mettere in sicurezza le popolazioni ed accrescere l’occupazione nel comparto”.