“Il lockdwon energetico”, perché di questo si tratta, anche in Basilicata, come accade in gran parte del Paese, è già una realtà con cui fare i conti, come dimostra la situazione della Pittini, uno dei più grandi complessi siderurgici italiani, costretta a riorganizzare i turni di produzione per risparmiare. Non si possono più sottovalutare pertanto le pesanti conseguenze sulle attività produttive e sull’occupazione derivanti dal “caro energia”. Ad affermarlo è il segretario regionale della Uil Vicenzo Tortorelli che ha partecipato oggi all’incontro in Regione convocato su questo tema. “Siamo fortemente preoccupati per quanto sta accadendo e per questo – ha aggiunto – non possiamo accontentarci del tentativo della Giunta Regionale di raccogliere proposte. E’ urgente individuare una strategia a breve e medio termine che – ha detto Tortorelli – salvaguardi la prosecuzione della produzione di grandi e piccole imprese e i livelli occupazionali. Sapevamo che il provvedimento sul gas a favore delle famiglie, di cui peraltro continuiamo a chiedere informazioni su come e quando si applicherà, non avrebbe potuto affrontare il problema delle bollette energetiche in tanti casi quadruplicate a carico delle imprese. Ma ci aspettavamo dai rappresentanti della Giunta qualche indicazione meno astratta su cosa fare; invece abbiamo ascoltato solo idee per scaricare il problema sul Governo nazionale e la Commissione Europea”. Nel rinnovare la richiesta di “introdurre la cassa integrazione speciale per i lavoratori dipendenti di aziende in crisi a causa del caro energia” Tortorelli ha evidenziato che “le risorse finanziarie accantonate dalla Regione tra i fondi comunitari non spesi vanno impegnate rapidamente per rispondere a queste esigenze prioritarie. Contestualmente si deve accelerare il programma per la transizione energetica. Se fosse stata accolta l’antica e sempre attuale proposta della Uil di convocazione degli Stati Generali dell’Energia non ci troveremmo in questa situazione di stallo”.