Vincenzo Tortorelli, segretario regionale Uil Pensionati Basilicata: La “fantasiosa” proposta di Salvini e le condizioni di vita dei nostri pensionati”. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Davvero fantasiosa la proposta del Ministro e Premier della Lega Matteo Salvini che punta a detassare le pensioni di chi si trasferisce al sud: zero tasse per 10 anni. Invece di pensare ai veri problemi degli attuali pensionati (soprattutto meridionali) e delle loro famiglie e di quanti tra qualche tempo andranno in pensione si vorrebbe tentare in questo modo di stoppare la fuga in alcuni Paesi esteri degli italiani in pensione perché più vantaggiosi. Per riportare l’attenzione sulle questioni prioritarie delle persone anziane è il caso di ricordare i tre temi più urgenti che come sindacati dei pensionati continuiamo a sostenere in ogni sede istituzionale, da quella del Governo alla Regione e ai Comuni.
1) Diritto di cura per tutti – cresce il rischio concreto di povertà sanitaria per molti anziani, soprattutto in caso di malattie gravi o degenze croniche. La salute costa cara agli anziani. In media, nell’ultimo anno, gli over 65 hanno speso per curarsi 455 euro, una cifra non lontana dall’importo di una mensilità di pensione minima (500 euro circa). Troppo oneroso anche l’accesso al sistema sanitario nazionale: più di un anziano su tre (il 35%) ammette di aver rinunciato a una visita diagnostica specialistica, proprio a causa del costo eccessivo del ticket sanitario, mentre l’11% si è potuto avvalere dell’esenzione;
2) Ridurre le liste d’attesa – a parte i costi gli anziani trovano difficoltà di accesso alla sanità pubblica anche in termini di attesa. Tanto che due pensionati su tre (il 66%) hanno deciso di ricorrere, nonostante i costi superiori, a strutture private per realizzare in tempi brevi le visite o le analisi necessarie, a fronte del 28% che ha potuto evitarlo, mentre il restante 6% ha fatto ricorso ai pronto soccorso per aggirare le lunghissime attese;
3) Approvare subito una Legge sulla non autosufficienza – Curarsi costa troppo e un anziano su tre ci rinuncia: cresce la povertà sanitaria.
Il confronto con il Governo deve avvenire perciò su importanti punti della piattaforma sindacale unitaria:
– Ricostruzione del montante come base di calcolo per chi ha subito il blocco negli anni 2012-2013;
– Studio di un nuovo paniere ISTAT più rappresentativo dei consumi dei pensionati;
– Separazione tra previdenza dell’assistenza; ripristino di un meccanismo di rivalutazione delle pensioni più equo.
Non vogliamo che mentre dal Nord del Paese ci siano pensionati che abbandonando i propri affetti familiari e la propria “identità territoriale” si trasferissero al Sud anche dalla nostra regione si alimenti la tendenza già diffusa nel Paese (circa 400 mila in pochi anni) di emigrazione di pensionati alle isole Canarie o in Portogallo o in Paesi dell’Est Europa dove il potere di acquisto della magra pensione italiana è decisamente maggiore e dove le condizioni fiscali sono più favorevoli, in alcuni Stati persino senza tasse a carico dei pensionati.
Dai dati in nostro possesso sarebbero già alcune decine i pensionati e le coppie di pensionati lucani che solo nel corso dell’anno hanno scelto la residenza all’estero.