“La fiscalità di vantaggio prevista dal ‘Decreto Agosto’ è un segnale importante per il Mezzogiorno e la Basilicata, ma non può certo essere considerata esaustiva per la ripartenza del Sud e va accompagnata da investimenti”. Ad affermarlo è il segretario regionale della Uil lucana Vincenzo Tortorelli sottolineando che da un’analisi della UIL – Servizio Lavoro, Coesione e Territorio che ha elaborato i dati INPS riferiti alla retribuzione media nel settore privato di una lavoratrice/lavoratore a tempo indeterminato (con esclusione del settore agricolo) con l’introduzione di una fiscalità produttiva di vantaggio nel Mezzogiorno si avrebbe un costo per le casse dell’erario compreso tra i 3,5 e i 4,9 miliardi di euro. A tanto ammonta una fiscalità di vantaggio produttiva che agisce sul taglio del costo del lavoro attraverso la fiscalizzazione degli oneri contributivi, a carico dei datori di lavoro, per il personale a tempo indeterminato che presta la propria opera nel Mezzogiorno. Simulando un taglio dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro di 7 punti, portando la percentuale di imposizione dal 23,81% al 16,81%, il costo complessivo per le casse dello Stato, sarebbe di 3,5 miliardi di euro l’anno, con un risparmio medio per le imprese di 1.359 euro per ogni dipendente a tempo indeterminato.
Secondo Tortorelli il sistema produttivo del Mezzogiorno necessita, per aumentare l’occupazione, di una politica fiscale che riduca strutturalmente il carico del costo del lavoro per le imprese. Per questo la UIL è sempre stata favorevole ad una fiscalità di vantaggio nel Mezzogiorno che colmi il divario produttivo tra le varie aree del Paese, in quanto produrre al Sud beni e servizi ha un costo maggiore per l’assenza di un adeguato sistema di infrastrutture materiali ed immateriali. Tra l’altro oggi, nelle Regioni nel Sud, l’IRAP, le Addizionali IRPEF ed il Bollo Auto, per effetto dei piani di rientro dal deficit sanitario, sono più alte della media del Centro-Nord. Dobbiamo inoltre, perseguire con particolare attenzione nel Mezzogiorno l’aumento della partecipazione e dell’accesso al mercato del lavoro di giovani e donne.
Per il segretario della Uil una nuova strategia produttiva passa attraverso un rilancio del ruolo dei Consorzi industriali, negli ultimi anni ripiegati a mera amministrazione dell’esistente e con quello di Potenza nuovamente in uno stato di dissesto finanziario. Inoltre decisivo è il progetto di Zes interregionale con la Puglia per le aree industriali lucane coinvolte. In vista della prossima programmazione 2021- 2027, sarà utile puntare su pacchetti localizzativi e promozione delle opportunità di investimento, attraverso una società di consulenza imprenditoriale specializzata, selezionata con bando. Un modo per cercare di ricostituire una capacità attrattiva di nuovi investimenti è quello di convertire almeno una parte delle aree consortili in “aree produttive ecologicamente attrezzate” (APEA). Le imprese insediate nell’APEA hanno numerosi vantaggi, tali da rendere appetibile l’insediamento: impianti ed infrastrutture comuni ed all’avanguardia per il trattamento e smaltimento di reflui, emissioni e rifiuti industriali, con notevoli risparmi dei costi di investimento e di gestione (spesso imposti da obblighi di legge); godere di tariffe energetiche agevolate grazie alla produzione in comune di energia rinnovabile (un po’ come avviene con Tecnoparco Valbasento) ed usufruire di semplificazioni amministrative per attuare i progetti.