È un Natale pieno di incognite e preoccupazioni per lavoratori e famiglie lucane. Intanto dopo lo sciopero regionale del 16 dicembre abbiamo registrato già i primi provvedimenti a favore delle nostre pressanti richieste (stralcio dell’utilizzo dei voucher in agricoltura), attendiamo ancora di vedere gli effetti finali della manovra finanziaria del Governo. Ci sono tre grandi temi che vanno affrontati, la crisi occupazionale, il lavoro, una riforma fiscale e una riforma del welfare che risponde ai bisogni delle persone. Gli interventi giusti a sostegno delle aziende devono essere legati a condizionalità per una buona e stabile occupazione e al rispetto dei contratti collettivi nazionali e di secondo livello. Mancano ancora risorse per investimenti nella scuola, nella ricerca e nella sanità, che sono settori strategici per lo sviluppo del Paese. E resta purtroppo l’attualità di pensioni da fame, sempre bloccate e minacciate da tagli e nuove tasse. Senza dimenticare un SUD lasciato a sé stesso e fermo nel tempo.
In Basilicata le priorità da affrontare con il nuovo anno sono: il “Patto per il polo dell’auto Stellantis di Melfi”; la transizione energetica che in Basilicata ha aspetti specifici per la presenza dei più grandi giacimenti di petrolio in Europa su terraferma (Eni e Total); il nuovo Piano regionale della Sanità per aggiornare e adeguare servizi e prestazioni nel dopo Covid soprattutto investendo sulla prossima dell’assistenza socio-sanitaria, con particolare attenzione alle persone fragili; tutti i divari territoriali, anche educativi.
E soprattutto la povertà: il rapporto Caritas ci dice che la Basilicata è ai primi posti nella graduatoria italiana disuguaglianze e rischio povertà.
In occasione dell’incontro col sindacato voluto dal Vescovo della Diocesi di Potenza-Muro-Lucano-Marsico Nuovo, Monsignor Salvatore Ligorio, la UIL Basilicata ha rilanciato il messaggio del proprio Congresso “È questo il momento – Pace, Libertà, Lavoro, slogan del primo Congresso Confederale dopo la nascita della UIL. Era l’anno 1953. Siamo consapevoli che “Pace, Libertà, Lavoro” si coniugano diversamente dal passato con il nostro metodo riformista: allora erano gli anni difficili della guerra fredda e della ricostruzione dell’Europa occidentale con il Piano Marshall. Queste parole furono utilizzate per dare ai lavoratori un sindacato con cui battersi non solo sulle questioni del lavoro, ma anche per la pace e per rafforzare la democrazia ancora fragile.
Ora, queste parole, nel terzo millennio, tornano fortemente attuali, ed aprono il nostro agire alle persone, ai loro bisogni e ai loro sogni. Una visione che ben si coniuga con l’invito che Monsignor Ligorio ci ha rivolto, quello di essere “sentinelle del lavoro”.
La UIL lo ha deciso con l’ultimo congresso nazionale, ha superato “Il Sindacato dei Cittadini” per diventare il “Sindacato delle Persone”. Vogliamo allargare gli orizzonti, guardando con più forza a vecchi e nuovi bisogni, in una società la cui soglia dei diritti è regredita. È il nostro impegno che rinnoviamo a fianco dei lavoratori, dei pensionati, delle donne e dei giovani, per il Natale 2022, per ridare dignità alle persone.
—