Intorno alle 16,20 di questo pomeriggio i Vigili del fuoco del Comando di Potenza, con il personale in servizio presso la sede distaccata di Pescopagano sono intervenuti sulla strada provinciale 219 nei pressi della cava Costantinopoli, nel comune di San Fele, per un incidente stradale.
L’autocarro trasportava materiale inerte. L’autista, un uomo di 53 anni residente a Ginestra, ha perso il controllo del veicolo, per cause in corso di accertamento, e si è ribaltato, fermandosi contro un albero rimanendo incastrato nella cabina.
I Vigili del fuoco, giunti sul posto con un’autopompa e un fuoristrada, hanno messo in sicurezza il veicolo per evitare l’insorgere di incendi. Per poter recuperare il corpo senza vita del conducente oltre a cesoie e divaricatori, è stato necessario l’utilizzo dell’autogrù. La strada è stata chiusa al traffico.
I Vigili del fuoco sono intervenuti con sette unità.
Sul posto sono intervenuti anche i Carabinieri e il 118 con elisoccorso.
Incidente mortale sul lavoro, intervento Costanzo (Ur Basilicata)
Il Segretario Regionale Ur Basilicata, Florence Costanzo commenta le stragi silenziose che tutti i giorni si registrano: “Non abbiamo il tempo di celebrare un funerale che, ciclicamente ne apprendiamo di un’altro. Ancora quante espressioni di solidarietà dobbiamo esternare alle famiglie delle vittime e dei feriti? Basta! – tuona forte la sindacalista Ugl – crediamo che sia insopportabile continuare a vedere allungarsi la lista di persone che hanno perso la vita sul lavoro. Ed ecco l’ennesimo incidente mortale sul lavoro a San Fele (Potenza): un camion è uscito fuori strada all’ingresso di una cava, il conducente è rimasto schiacciato. Sul posto presenti i soccorritori per registrare la vittima e accertare le cause. Una mattanza, una strage silenziosa quotidiana che la Regione Basilicata sta registrando: un elenco di vite spezzate sul lavoro, come fossimo in guerra perenne. Cos’è che non funziona? Quale sia l’esito delle inchieste, non verranno riportati in vita tutti gli operai che la mattina vanno a lavoro e a casa torneranno in una bara. I tagli lineari agli investimenti sulla sicurezza dei lavoratori, la piaga dilagante del lavoro sommerso – conclude Costanzo: allora diciamo ancora una volta basta!