Trasferimento pazienti Covid casa di riposo di Marsicovetere in altre strutture, Fp Cgil e Spi Cgil: “Basta all’estemporaneità, non è più il tempo di affidarsi all’improvvisazione”. Di seguito la nota integrale.
Apprendiamo della possibile decisione di trasferire presso la struttura potentina di Universo Salute di Potenza gli ospiti della casa di riposo per anziani di Marsicovetere nella quale è scoppiato il focolaio di covid19, con la positività della quasi totalità degli ospiti e degli operatori e il decesso di 5 anziani, 4 solo nelle ultime 24 ore. La scelta di trasferire in altra struttura gli ospiti della rsa è seguita alla richiesta dell’autorità giudiziara in seguito ai decessi.
I pazienti trasferiti, se confermato, dovrebbero essere ospitati negli alloggi un tempo utilizzati per le suore ed è evidente che il personale che sarà assegnato alla loro cura, oltre che essere adeguatamente dotato di tutti i dispositivi di protezione individuale, debba esservi adibito in maniera esclusiva. Ciò, tuttavia, non sarà verosimilmente possibile con l’ utilizzo del personale attualmente in servizio, personale già in affanno nel garantire le attività ordinarie della struttura. Dovrà essere, pertanto, assunto nuovo personale? Con quali tempistiche? E con quale formazione?
La vicenda della RSA di Marsicovetere e del trasferimento dei suoi pazienti accende i riflettori sul grande ritardo della Regione Basilicata nella individuazione di strutture deputate all’accoglienza di pazienti covid positivi che non necessitano di assistenza ospedaliera. Non si può pensare di affrontare future analoghe situazioni sulla scorta di soluzioni di volta in volta individuate lasciando il campo all’estemporaneità. Non è più il tempo, né mai lo è stato, di affidarsi all’improvvisazione. La Regione deve individuare strutture di ospitalità protetta per l’accoglienza di pazienti covid19 asintomatici, non critici o in via di guarigione, anche dimessi da ospedale per acuti, potenzialmente assistibili a domicilio che, in ragione del necessario isolamento e in mancanza di caregiver, supporto familiare e/o idoneità dell’abitazione, che in esse possono essere assistiti in tutta sicurezza.
Vorremmo ricordare che già il cd. Decreto Cura Italia ha previsto la possibilità per il Prefetto – su proposta del Dipartimento della protezione civile e sentito il Dipartimento di prevenzione territorialmente competente – di disporre, con proprio decreto, la requisizione in uso di strutture alberghiere, ovvero di altri immobili aventi analoghe caratteristiche di idoneità, per ospitarvi le persone in sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario o in permanenza domiciliare, laddove tali misure non possano essere attuate presso il domicilio della persona interessata. Il Dl Rilancio ha stanziato a livello nazionale 32 milioni di euro per contratti di affitto con strutture alberghiere o di analoga tipologia da destinare alle strutture di isolamento, che possono diventare uno strumento essenziale per garantire la quarantena e spezzare la catena del contagio. Diverse Regioni si sono mosse, seppur in ordine sparso, per fare accordi con varie strutture e creare una sorta di alberghi sanitari. La Basilicata, in una situazione che sta diventando sempre più preoccupante e a rischio, non è pervenuta. Eppure gli strumenti legislativi non mancano. Servirebbe visione, programmazione e pianificazione.