“Alla vigilia del rinnovo del contratto di servizio tra la Regione Basilicata e Trenitalia, chiediamo che la Giunta regionale investa energie e competenze per un contratto di servizio che compia un salto di livello ed un salto di qualità, avvicinando con un maggior numero di collegamenti la Basilicata all’alta velocità e rafforzando i collegamenti all’interno della regione migliorandone la qualità”. È quanto sostiene il segretario generale della Cisl Basilicata Vincenzo Cavallo sottolineando che «il tema dei trasporti, come ben evidenziato da studi e ricerche, non è solo questione di mobilità, ma ha anche effetti sui redditi e sulla scelta se continuare a vivere in un luogo isolato o in un luogo ben collegato alle opportunità». Sul tema il centro studi della Cisl ha realizzato un approfondimento, curato dalla segretaria regionale Luana Franchini, partendo dal rapporto di ricerca biennale 2020-2022 della Banca d’Italia sui divari tra Nord e Sud in cui «si segnala un peggioramento delle condizioni di contesto rispetto ad un analogo studio svolto nel 2010 e in cui emerge che il grave divario infrastrutturale tra le due aree del paese dipende anche dalla diversa capacità delle amministrazioni di portare avanti i procedimenti. Infatti, a parità di opera e di amministrazione appaltante, i tempi di affidamento e di esecuzione al Sud sono più lunghi di 700 giorni, ossia il 25 per cento in più, rispetto alle regioni del Nord».
A conferma del fatto che «le infrastrutture sono davvero uno dei pilastri più robusti per favorire e sostenere lo sviluppo delle imprese, della mobilità e dell’accesso delle persone ai servizi garantendone l’effettivo esercizio», il centro studi della Cisl cita un altro studio, quello realizzato dalla Deloitte in collaborazione con la Luiss sulla relazione tra la dotazione infrastrutturale e la disuguaglianza del reddito nel contesto delle province italiane nel periodo compreso tra il 2001 e il 2015. «Nell’analisi Nord-Sud di questi due fattori emerge come circa un terzo della maggiore disuguaglianza del reddito delle province meridionali rispetto a quelle centro-settentrionali sia da imputare alla più modesta dotazione infrastrutturale delle prime rispetto alle seconde». Secondo la Cisl “le infrastrutture di trasporto, quali strade e ferrovie, riducono la diseguaglianza di reddito perché favoriscono le potenzialità delle persone, ed è per questo che il PNRR al Sud potrà dare un beneficio enorme potenziando le reti infrastrutturali, che sono l’investimento più lungimirante e soprattutto irripetibile per il Mezzogiorno”.
“Nel rapporto Pendolaria 2022 di Legambiente – evidenzia il centro studi del sindacato – abbiamo la rappresentazione chiara ed inequivocabile di quanto la carenza di collegamenti collochino la Basilicata in una condizione di forte diseguaglianza di reddito. Infatti, l’intera regione è attraversata da un numero di collegamenti giornalieri compreso tra i 15 e i 30, che oltre a collegarla poco e male al suo interno, la allontanato anche dalla fruizione della linea ad alta velocità che costituisce la grande opportunità per favorire anche la mobilità sociale, cogliere le opportunità lavorative, culturali e di fruizione di servizi tra cui quelli sanitari di alta specializzazione. Giova ricordare che ancora oggi in Basilicata per muoversi tra i due capoluoghi Potenza e Matera non esistono collegamenti se non in autobus, e con le Ferrovie Appulo Lucane occorrono almeno 2 cambi e 3 ore e 25 minuti”.
Per il segretario generale della Cisl Basilicata Vincenzo Cavallo «da oltre 15 anni alle Regioni sono stati trasferiti poteri e risorse sul servizio ferroviario locale, per cui sono le Regioni che hanno la responsabilità di definire i contratti di servizio con i gestori del trasporto ferroviario e, in conseguenza di questa responsabilità, individuano le risorse nel proprio bilancio da aggiungere a quelle statali per potenziare il servizio, ossia più corse, e per il materiale rotabile, ovvero più treni nuovi o riqualificati. Il tema dunque è che le differenze tra le diverse parti del Paese nell’offerta di servizio sono legate proprio alla diversa spesa prevista dalle Regioni per il servizio ferroviario e per il materiale rotabile. In tal senso – conclude Cavallo – oggi le risorse straordinarie del PNRR per gli investimenti sulle infrastrutture del Sud possono davvero cambiare la situazione e contribuire a ricucire il divario che separa il Nord dal Sud».