“La situazione dei trasporti nella città di Potenza merita maggiore attenzione da parte dell’amministrazione comunale e di tutti gli enti interessati essendo Potenza capoluogo di regione e zona di transito di molti pendolari, studenti e lavoratori”. Lo affermano il segretario generale della Cgil di Potenza, Vincenzo Esposito e Rocco Pace della Filt Cgil Basilicata.
“Le criticità – proseguono – riguardano in primo luogo il passaggio degli autobus extraurbani che congestionano il traffico. Un problema atavico ma che in questi ultimi mesi è acuito dai cantieri aperti in diversi punti della città, dove i vari restringimenti di carreggiata o la deviazione verso altre arterie congestionano del tutto alcune strade principali. È il caso di via Torraca, dove la situazione è diventata insostenibile per residenti, automobilisti e conducenti dei pullman.
In sede di conferenza stampa, in occasione della presentazione della nuova bigliettazione da parte del neo gestore del trasporto urbano Miccolis, qualche mese fa – continuano Esposito e Pace – il sindaco aveva parlato di una “rivoluzione” nei trasporti in città a partire da settembre, prendendo l’impegno a risolvere la circolazione degli autobus extraurbani, arrivando a paventare perfino un obbligo per gli stessi di fermarsi in viale dell’Unicef, dove sarebbe stato consentito uno spostamento intermodale con i bus urbani o con l’utilizzo delle scale mobili. Per questo motivo – affermano i rappresentanti sindacali – chiediamo un incontro urgente a sindaco, Regione e Provincia per capire come intervenire almeno nell’immediato.
Serve poi una progettualità per i trasporti nella città di Potenza che a oggi, nonostante il cambio di gestione, stenta ad arrivare. Più volte è stato annunciato un nuovo piano di esercizio mai redatto e presentato. Un piano che tenesse conto realmente delle esigenze degli utenti, dai tragitti delle linee urbane ai chilometri percorsi, fino al miglioramento dei collegamenti tra centro storico e università e tra i due poli universitari, per non parlare delle aree rurali allo stato attuale completamente periferiche e in stato di abbandono dal punto di vista del manto stradale: quest’ultimo, anche in zone più centrali, crea non pochi problemi ai mezzi del trasporto urbano.
C’è poi la questione dell’infomobilità, rimasta al palo, nonostante l’App per la nuova bigliettazione per bus e scale mobili. Anche su questo punto riteniamo sia necessario rivedere le nuove condizioni per l’accesso alle scale mobili, con il costo della singola corsa pari a 50 centesimi sugli impianti meccanizzati contro i 25 dell’acquisto tramite app, che penalizza non solo gli utenti che hanno meno confidenza con le nuove tecnologie ma anche le persone di passaggio in città per i più svariati motivi. Anche l’impossibilità di poter effettuare l’abbonamento o di ricaricare la scheda a più corse in tutti i gabbiotti delle scale mobili va rivista. Irrisolta, infine, la questione della irregolarità o della totale assenza di alcune fermate dei bus urbani in città. Alla luce anche dell’allarme lanciato dalla Filt circa la chiusura obbligata per “fine vita” dell’impianto primo XVIII Agosto delle scale mobili a ottobre 2024 in assenza degli interventi indicati dall’Ustif– concludono Esposito e Pace – riteniamo che un incontro con il sindaco, così come più volte richiesto, non sia più rinviabile”.