Il segretario generale della Cisl Basilicata, Enrico Gambardella, e il coordinamento industria della Cisl hanno rilasciato la seguente dichiarazione in merito ai disagi che si stanno registrando sulle linee del trasporto pubblico locale per le aree industriali della regione.
“La temuta seconda ondata rischia di portare alla paralisi di gran parte dell’apparato industriale lucano, anche per effetto delle discutibili scelte del presidente della giunta regionale Vito Bardi e dell’assessore regionale ai Trasporti Donatella Merra. Abbiamo posto il problema in tempi non sospetti e in varie sedi quando si poteva e si doveva intervenire per programmare la riorganizzazione del trasporto pubblico locale in funzione delle norme e dei protocolli di sicurezza che hanno ridotto sensibilmente, purtroppo solo sulla carta, la capienza massima dei mezzi e in ragione dei possibili scenari sulla evoluzione della pandemia.
L’aggravarsi dell’emergenza sanitaria e la contemporanea chiusura delle scuole secondarie avrebbe dovuto indurre immediatamente l’assessore Merra a dirottare sulle linee verso i siti produttivi i mezzi liberati dal trasporto scolastico. Del resto, è la stessa ordinanza n. 42 del presidente Bardi ad indicare alle aziende del Cotrab la conversione delle percorrenze chilometriche non espletate delle linee scolastiche per potenziare il servizio per le aree industriali. Perché tale stringente disposizione non è stata rispettata da alcune aziende del consorzio?
Più volte abbiamo rappresentato i disservizi ormai giornalieri di alcune società del consorzio Cotrab, e l’episodio di ieri sulla linea Ginestra-Ripacandida-Melfi non fa che confermare le nostre preoccupazioni sul rischio di una paralisi delle fabbriche lucane per la deliberata violazione dei protocolli di sicurezza. Sotto osservazione sono in particolare le linee verso le grandi aree industriali della Basilicata dove si produce buona parte del Pil regionale. Se dovessero aumentare ancora i contagi tra i lavoratori, come sta già accadendo in Fca, proprio a causa del sovraffollamento nei mezzi di trasporto pubblico, mettendo in crisi le produzioni industriali, la responsabilità cadrebbe proprio su chi oggi si sta dimostrando incapace di gestire in maniera efficace il servizio pubblico.
Fermare le fabbriche perché la Regione non è stata in grado di programmare per tempo la riorganizzazione del trasporto e di imporre il rispetto delle sue stesse regole sarebbe un suicidio economico e un atto di impotenza politica. Ora serve uno sforzo straordinario per mettere in sicurezza le attività produttive e il lavoro e imporre alle ditte del consorzio Cotrab il rispetto dei contratti di servizio e delle ordinanze regionali, intervenendo dove necessario anche con la revoca del servizio poiché è in gioco la salute dei cittadini e la tenuta dell’intera economia regionale”.