Trasporto ferroviario in Basilicata, Filt Cgil Basilicata: Per la prima volta la Basilicata apre una procedura di raffreddamento con Trenitalia come singola regione. Dello storico “presidio condotta Potenza” è rimasto poco o nulla. Si garantisca l’occupazione dei lavoratori lucani. Di seguito la nota integrale.
Era il lontano maggio 1981 quando un gruppo di macchinisti lucani, fra cui lo storico delegato della Filt Cgil Basilicata, Enrico Tramutola, riuscirono ad ottenere una sestina di turno a doppio agente a Potenza con 12 macchinisti e sostituti provenienti da Salerno. È nata così la storia del “presidio condotta Potenza”, lucani che hanno creduto nel sogno di poter lavorare vicino casa, su una storica linea ferroviaria che prende forma nel periodo post unitario con Ferdinando Petruccelli della Gattina nel 1861 passando per Garibaldi e Fortunato Zanardelli, resa famosa da Levi in Cristo si è fermato ad Eboli e da tanti poeti lucani che ne hanno scritto, ma anche purtroppo dal più grande disastro ferroviario della storia della ferrovia in Europa, a Balvano nel 1944.
Una storia ferroviaria gloriosa di tanti volti e tante storie, che ha accompagnato le grandi migrazioni e i sogni di tanti lucani in cerca di fortuna, una ricerca nel passato che consola, mitiga il presente , senza certezze per il futuro. Ed è così che l’eredità lasciata dai nostri padri ferrovieri oggi viene messa in discussione da una dirigenza di Trenitalia incurante di questo scenario eligiaco e di un contesto che poi si è modernizzato, ponendo in secondo piano la dignità e il diritto a far valere le proprie ragioni e le proprie prerogative.
E così ci siamo trovati come impianto a perdere il 12,5% delle giornate di turno senza l’intervento delle istituzioni. Ricordiamo che la Regione Basilicata è titolare di un contratto di servizio di Trenitalia che garantisce occupazione a cento agenti, salvo poi destinare alla Basilicata soltanto un quarto degli stessi. Un’anomalia a nostro avviso liquidata come problema organizzativo, non dando ai lavoratori nemmeno udienza per sollevare le proprie perplessità. L’auspicio è che lo spot elettorale della Lega e quindi dell’assessore regionale alle Infrastrutture, Pasquale Pepe, “prima i lucani” si applichi nella realtà: è inaccettabile che con i soldi della Basilicata si continui a pagare personale della Puglia e della Campania che effettua il servizio sulle tratte lucane. Per questo motivo la Filt Cgil Basilicata ha deciso di aprire le procedure di raffreddamento con Trenitalia, convinti che quello che stanno subendo i lavoratori della Basilicata sia una profonda ingiustizia.
Intanto un primo risultato è già stato ottenuto. Per la prima volta, infatti, è stata aperta una procedura di raffreddamento con Trenitalia come regione Basilicata. Qualcuno oltre Pazzano si accorgerà finalmente che anche in Basilicata c’è un presidio di lavoratori che lotta per affermare i propri diritti e che la piccola Basilicata non si piega, rivendicando il diritto a sopravvivere e a dare un futuro ai propri giovani che non dovranno sempre andare via per inseguire i propri sogni e che anche nel settore ferroviario può esserci una possibilità nella propria terra. Lo dobbiamo a Zanardelli, a Fortunato a Della Gattina, e forse anche un pochino ai nostri padri ferrovieri, che ci hanno regalato la speranza di lasciarci un futuro migliore.