Sulla vicenda che riguarda il trasporto dei lavoratori di Ripacandida verso lo stabilimento FCA di Melfi riceviamo e pubblichiamo l’intervento del sindaco Giuseppe Sarcuno.
Sono mesi che sto seguendo con grande interesse la vicenda del trasporto dei lavoratori di Ripacandida verso lo stabilimento FCA.
Lavoratori che a volte sembrano essere trattati come “oggetti da trasportare” più che come persone.
Non bastava l’annoso problema del percorso tortuoso e pericoloso (soprattutto in inverno) più volte fatto presente dal sottoscritto agli organi preposti. Si è aggiunta adesso la questione relativa al rispetto sugli au- tobus delle misure anticovid previste dalle ordinanze regionali, che sembra non siano state rispettate nei giorni scorsi, tant’è che sono dovuti intervenire i Carabinieri, su richiesta dei lavoratori.
Il Covid, purtroppo, impone a tutti noi di cambiare il nostro modo di vivere, di ragionare, di relazionarci.
Per tutti noi sono aumentati i disagi e lo stesso dicasi per i lavoratori FCA, soprattutto quelli costretti a uti- lizzare il trasporto pubblico in mancanza di un automezzo privato. Per questi, la paura di viaggiare temendo un contagio per sé e per i propri cari è tanta e comprensibile.
A Ripacandida, ad oggi, siamo arrivati al numero di 32 contagi. Quasi il 2% della popolazione. Non possiamo permetterci che il sistema di trasporti contribuisca ad accrescere questo triste dato. Bisogna fare il possibile per garantire il rispetto del limite della capienza imposta dalle norme.
Mi unisco, quindi, alla protesta dei miei cittadini e confido nella sensibilità di tutti, a partire dall’assessore ai Trasporti Merra, al Presidente della Provincia, alla società Moretti, affinchè si faccia tutto il possibile per ga- rantire ai lavoratori la sicurezza di cui hanno diritto.
Siamo in emergenza e le emergenze si risolvono solo con unità e impegno da parte di tutti, istituzioni in primis.
Ognuno deve fare la sua parte e, se così sarà, sono sicuro che ne usciremo più forti di prima.