L’incontro che si svolto nella giornata di giovedì 21 luglio 2011 presso il Palazzo di Città con la ditta Casam, azienda che in Matera gestisce il TPL, non ha sortito alcun esito positivo.
Di fronte alle problematiche poste, in maniera unitaria, dal sindacato, l’azienda, pervicacemente e con grande arroganza, non ha concesso alcuna apertura e disponibilità a risolverle.
Anzi, essa ha abbandonato il tavolo del confronto dato che le sue argomentazioni erano non condivisibili; e, ad avviso delle OO.SS., inconsistenti e risibili.
In particolare, il sindacato, alla presenza dell’amministrazione comunale, ha lamentato che i lavoratori, assunti presso l’azienda CASAM, hanno accumulato, pro capite, un esagerato monte ore di ferie e festività non fruite.
Un consistente monte ore di ferie e festività non fruite denota l’impossibilità dell’azienda di fare smaltire, nei tempi previsti dalla legge, le ferie e le festività di cui, di regola, ciascun lavoratore deve potere beneficiare. Ma conferma soprattutto che il personale, attualmente in forza presso la Casam (68 unità), è insufficiente ad espletare il servizio e a consentire che tali lavoratori possano accedere, senza difficoltà, al riposo settimanale e alla fruizione delle ferie maturate in un anno.
IL sindacato ha denunciato inoltre il mancato rimpiazzo delle unità lavorative andate in pensione, 5 unità.
Attualmente, dunque, sebbene l’importo delle somme corrisposte dal Comune di Matera alla Casam per lo svolgimento del TPL non abbiano subito alcuna variazione, l’azienda, deliberatamente, ha deciso di avere un organico sottodimensionato rifiutandosi, man mano che i lavoratori andassero in pensione, di procedere all’assunzione, al loro posto, di altrettante unità lavorative. In data odierna l’azienda ha ritenuto che compete alla sua organizzazione del lavoro valutare l’opportunità di tali assunzioni.
Il sindacato a tale proposito rimarca che il TPL è un servizio pubblico essenziale per la collettività; tale servizio, che è affidato da un ente pubblico ad una ditta privata, deve essere garantito mantenendo costanti (nello stesso numero di unità lavorative) i livelli occupazionali fino alla scadenza della gestione del servizio.
La CASAM attualmente è inottemperante poiché, contrariamente a quanto accade in tutti i servizi pubblici affidati alla gestione di un soggetto privato, essa interpreta questa gestione come un suo “fatto” privato riservandosi il potere di decidere se e quando assumere ulteriori unità.
Per il sindacato è inaccettabile tale atteggiamento proprio perché trattandosi di un servizio pubblico esso non può essere gestito, quanto al mantenimento del personale in forza, in maniera discrezionale dall’azienda.
IL cumulo di un monte ore consistente di ferie/festività non fruite da parte di ciascun lavoratore (una media di circa 60 giorni pro capite da fruire, per un totale complessivo di circa 4000 giorni tra ferie e festività) denota proprio che il personale attualmente in forza è insufficiente a garantire il servizio e a consentire lo smaltimento delle ferie finora accumulatesi per ciascun lavoratore.
Con forza il sindacato ha chiesto all’amministrazione comunale che l’azienda ottemperi all’obbligo di mantenere i livelli occupazionali nel numero di 73 procedendo all’assunzione immediata di tutte le unità (5) andate in pensione.
Non si può decidere in perfetta solitudine, trattandosi di un servizio pubblico affidato nella gestione ad un privato, che vengano persi nella nostra città 5 posti di lavoro in un servizio che è per la collettività fondamentale e che va garantito nel rispetto delle norme sulla sicurezza e salute dei lavoratori e di chi di quel servizio fruisce.
Non essendo stato raggiunto alcun accordo si è richiesto, nella serata di oggi, un incontro a S.E. il Prefetto, mettendo in conto di proclamare uno sciopero del personale interessato.
IL sindacato rimarca che, nell’ambito di servizi affidati da enti pubblici a soggetti privati, non può ingenerarsi, nelle aziende gestenti il servizio, che quel servizio sia un “fatto privato” dell’azienda. Tutt’altro. Quel servizio è un servizio pubblico e come tale va garantito sia nell’efficienza sia nel rispetto delle norme che disciplinano la sicurezza e la tutela e la salute sui posti di lavoro.
IL sindacato condanna duramente l’atteggiamento aziendale e assicura che non consentirà che nella gestione di un servizio pubblico subentri e sia prevalente un interesse preminentemente aziendale che induce, in questo caso, la Casam a ritenere di dovere assicurare quel servizio con personale risicato per soddisfare sue personali convenienze di ricavo.
All’amministrazione comunale si chiede di non sottovalutare l’atteggiamento arrogante dell’azienda ma soprattutto di verificare che tutti i lavoratori svolgano le mansioni che gli sono proprie e che, in merito alle nuove assunzioni, si proceda con celerità visto che le unità previste sono 73 ma allo stato attuale risultano in forza solo 68 lavoratori.
A S.E. il Prefetto di Matera, si chiede di fissare con urgenza la data dell’incontro dato che le problematiche poste sono drammaticamente delicate e necessitano di ricevere con celerità soluzioni idonee.
I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil
Taratufolo Amatulli e Coppola