Pasquale Santospirito, Presidente CNA Agroalimentare Matera, in una nota sottolinea la presenza a Matera durante i giorni della festa patronale di Maria Santissima della Bruna di troppe paninoteche ambulanti. Di seguito la nota integrale.
Nonostante le numerose e ripetute segnalazioni e i rilievi che la nostra associazione ha mosso, sia al Comitato della festa della Bruna che al Comune di Matera tramite gli uffici preposti, anche quest’anno abbiamo constatato che il numero delle paninoteche ambulanti presenti durante la festa padronale, non solo non è diminuito ma sembra essere addirittura aumentato; ci è stata addirittura segnalata la presenza di una di queste strutture di ristorazione mobile persino nella centralissima piazza Vittorio Veneto.
Se fino a dieci anni fa poteva avere un senso la presenza di un numero così elevato di ambulanti durante la festa, oggi non lo ha più o per lo meno sfugge a chi scrive.
In passato l’aumento di presenze in città dovute alla festa ha giustamente fatto si che all’esiguo numero di attività di ristorazione presenti in città fossero affiancate da numerose unità ambulanti a supporto della richiesta eccezionale. Ma oggi che Matera è dotata di centinaia di attività di ristorazione di ogni tipo ci chiediamo, qual è la ratio che spinge il Comune di Matera ad autorizzare una siffatta situazione. Se si considera che in condizioni di normalità, cioè nei sei, sette mesi in cui non vi sono consistenti flussi, nè di tipo turistico nè di prossimità, tali strutture risultano essere in sovrannumero rispetto alla domanda, la vicenda assume aspetti paradossali. Queste e altre occasioni che si spera si verranno a creare in città dovrebbero servire a riportare gli incassi degli operatori economici del settore alimentare a livelli congrui per coprire le spese, retribuire i lavoratori e pagare gli esosissimi affitti che oramai si registrano in centro. Non certo per favorire un commercio ambulante di scarsa qualità, che lascia poco o nulla sul territorio e che è ,oltretutto, lontanissimo anni luce dalla cultura del cibo che il nostro territorio esprime e che noi ma anche l’amministrazione dovrebbe se non incentivare quantomeno tutelare trattandosi anche questa di “Cultura”. Tralasciando gli aspetti igienico sanitari che sono sotto gli occhi di tutti ma che siamo certi vengano monitorati dagli uffici competenti, vorremmo anche sapere da questa amministrazione se l’incredibile numero di posti a sedere di cui questi ambulanti dispongono nella aiuola sterrata di via f.lli Rosselli, siano tutti regolari. Queste attività pagano la tassa di occupazione del suolo pubblico? Ci auguriamo di si, considerando anche che il cospicuo e recente aumento delle tasse inerenti l’occupazione di suolo pubblico sta portando molti esercenti a ritardare e ridurre i periodi e le metrature degli spazi esterni.
Al danno per i commercianti del centro, ca va sans dire, si aggiunge la beffa, proprio per via della festa infatti sono costretti a smontare e rimontare le strutture (gazebi, etc. con tavolini e sedie), con tutti i disagi e soprattutto i costi che questo comporta. Strutture sulle quali è bene ricordarlo vengono richiesti progetti esecutivi da parte di professionisti accreditati, autorizzazioni sanitarie e sottoposte a parere delle soprintendenze.
A questo punto ci facciamo la più classica delle domande a cui però quest’ anno pretendiamo una risposta, sia da parte degli uffici preposti che da chi amministra la cosa pubblica: cui prodest?
Pasquale Santospirito, Presidente CNA Agroalimentare MATERA