Basilicata, turismo persi 100 milioni di euro, l’ordinanza scoraggia gli arrivi
L’ordinanza della Regione Basilicata n. 26 è un intralcio al turismo lucano che stà tentando con grande sforzo ed impegno a ripartire, per uscire da una crisi drammatica che ha azzerato il mercato turistico per quasi 4 mesi, che ha cancellato tutta la stagione invernale, primaverile e tutti i principali ponti vacanzieri del primo semestre 2020.
La Crisi Covid ha procurato al turismo lucano un danno, ad oggi, di circa 100 milioni di euro, si sono persi 230.000 turisti, per un totale 485.000 presenze, oltre il 20% del movimento turistico annuale, si è già vaporizzato.
La Basilicata in questo momento, visto il contesto internazionale, puó contare solo sul turismo di prossimità, l’ordinanza cosi’ come strutturata, oltre ad essere ambigua è un dissuadere dal venire in Basilicata.
Gli albergatori i ristoratori, gli agriturismi, gli operatori ricettivi, si sono appena preparati per accogliere i loro ospiti, in base alle norme di sicurezza in vigore, confidando nelle regioni limitrofe, che storicamente sono il principale mercato di riferimento della Basilicata, Puglia, Campania, Lazio, rappresentano il 47% delle presenze turistiche in Basilicata, si può facilmente capire come un’ordinanza di tal genere, ostacoli lo sforzo e le speranze degli operatori turistici lucani e dell’indotto collegato.
Nè l’ordinanza aiuta a tutelare la popolazione lucana da possibili contagi esterni, in quanto impone a persone provenienti da fuori regione di contattare il proprio medico curante, che essendo, ovviamente di altra regione, non possono conoscere norme ed organizzazione della Sanità lucana, non monitorizza il flusso dei contatti, ne obbliga o offre gratuitamente il tampone.
Risulta ovvio che il Pugliese che viene in Basilicata per un pranzo in montagna o per trascorrere un week end, preferirà rinunciare piuttosto che perdere tempo in una discutibile procedura burocratica, che presenta incognite.
La Basilicata in questo momento ha bisogno di essere aiutata a risollevarsi, mentre altre Regioni già stanno innondando di pubblicità tutti i media italiani, per attrarre turismo, il Governo regionale Lucano incespica anzichè favorire lo sviluppo ed una eventuale pubblicità istituzionale, di cui ci sarebbe estremamente bisogno, e che dovrebbe essere fatta con grande urgenza, non appare neanche lontanamente nei radar dei media territoriali e nazionali.