Realizzare nuovi prodotti turistici capaci di attrarre in maniera specifica il mercato di riferimento del “turismo delle radici”, ma anche di rendere più attraente l’offerta per il turismo esperienziale che muove oggi la maggior parte dei mercati, a partire da quelli maturi, come l’Europa e il Nord America. E’ l’indicazione di Confcommercio e Federalberghi Potenza dopo le conclusioni dell’evento di Matera. I turisti delle radici – si sottolinea – al rientro, portano con loro, e fanno conoscere, le produzioni più eccellenti del made in Italy: enogastronomia, abbigliamento, artigianato, calzature, gioielli e libri. Un legame con l’Italia che, partendo certamente dalla curiosità e amore per la propria storia familiare, si estende a valori comuni a molti altri viaggiatori: la bellezza e la fama dell’Italia nel mondo, la sua cucina – di cui vogliono apprendere il più possibile tutti i segreti – la sua lingua, che vogliono imparare e perfezionare a tutti i costi anche con corsi dedicati durante il soggiorno, e la cultura del nostro Paese.
Confcommercio ha realizzato uno studio specifico. Interessante notare – spiega Michele Tropiano, presidente Federalberghi-Confcommercio – che le nostre comunità all’estero spiccano per essere grandi promotrici naturali del Paese: al rientro da un viaggio in Italia, l’87% consiglia infatti caldamente le nostre destinazioni turistiche a parenti, amici e conoscenti. Sono, insomma, clamorosi influencer: il 61% di chi è venuto nel nostro Paese lo ha fatto tre volte o più nella sua vita e un ulteriore 27% è venuto due volte. E quando tornano non è vero che si limitano a tornare nei luoghi d’origine, tutt’altro, visto che il 55% del tempo del viaggio è dedicato a visitare l’Italia nel suo complesso. Per quanto riguarda l’alloggio la scelta cade prevalentemente su alberghi e strutture turistico-ricettive, mentre la spesa è decisamente alta: in media 3.100 euro a persona per viaggi di almeno due settimana.
La nostra proposta – aggiunge Tropiano – punta prima di tutto a valorizzare i piccoli borghi di origine con la salvaguardia dei luoghi e delle tradizioni e vuole parlare ai turisti contemporanei, soprattutto giovani, offrendo loro una esperienza di Italian style e Italian life che può portare alla valorizzazione dei prodotto del made in Italy anche quando si ritorna nel proprio Paese di adozione. Per noi è una valida risposta allo spopolamento dei paesi attivando programmi di rigenerazione urbana e dei centri storici. Pensiamo però che il turismo delle radici non può essere né improvvisato, né lasciato all’autorganizzazione del singolo ma ha bisogno di trovare supporto alla pianificazione per consentire di vivere al meglio l’esperienza ricercata. Un fronte di lavoro importante per gli operatori, che può avere nel 2024 – dichiarato Anno delle Radici Italiane – un fondamentale snodo di crescita e di maturazione in grado di consolidare nel tempo flussi e processi attorno a una offerta specifica, plurale e strutturata.
Confcommercio accompagnerà il 2024 con una serie di iniziative, soprattutto a livello locale, dedicate a tutti gli operatori e professionisti che al turismo delle radici vorranno avvicinarsi prendendo parte attiva a progetti di sviluppo delle destinazioni. Il 2024 deve essere l’inizio di un grande percorso di ulteriore avvicinamento tra l’Italia e la sua meravigliosa e vasta comunità nel mondo.