Se la proposta del Centro Studi Turistici Thalia di “dirottare” turisti dalle spiagge del Mar Rosso a quelle del Metapontino ha avuto da noi come risultato numeri assai risicati, altrettanto non si può dire a Lampedusa dove infatti molti turisti sono stati infatti dirottati sull’isola delle Pelagie da Sharm el Sheikh ed altre località turistiche egiziane, a causa dei problemi di sicurezza legati alla crisi politica e ai disordini scoppiati in quel Paese. Una scelta testimoniata anche dalle presenze sull’isola, che stanno registrando un aumento del 35% rispetto all’anno scorso.
Le motivazioni – spiegano gli operatori del C.S. Thalia – sono essenzialmente due: la scarsa propensione dei nostri operatori a “scommettere” nella destagionalizzazione; la carenza di strumenti di comunicazione-promozione-commercializzazione.
Per entrambe le cause – dice Piero Scutari, presidente del Thalia – ci attende molto lavoro. Così la polemica scoppiata nei giorni scorsi sulla spesa per la promozione dev’essere letta alla luce dei radicali cambiamenti in corso nel mercato turistico. Si parla oggi sempre più spesso di un turismo esperienziale, per sottolineare il fatto che il turista ricerca nella destinazione una “esperienza indimenticabile”, che va costruita e resa fruibile ed intellegibile anche a soggetti appartenenti a culture diverse. In altri termini la promozione non è solo pubblicità patinata, ma un insieme di servizi di accompagnamento e di comunicazione sofisticati per un turismo che non è più solo sfruttamento delle rendite derivanti dai patrimoni artistici e naturali, ma vera e propria industria. Grandi cambiamenti sono introdotti anche dalle nuove tecnologie. Il Web 2.0 ne è prepotente protagonista: le recensioni su Tripadvisor e sui siti delle agenzie di viaggio online e i commenti su Facebook rappresentano oggi il luogo virtuale nel quale molte delle decisioni di consumo vengono assunte dal turista. Stare su Internet richiede però un cambiamento di mentalità ed un dominio delle tecnologie (e quindi investimenti) rispetto ai quali la promozione turistica sta dimostrando una capacità di adeguamento eterogenea, con alcuni punti di eccellenza ed altri di evidente ritardo. La promozione su internet è solo apparentemente a basso costo. Richiede competenze elevate e impegno senza discontinuità.
Il web è uno strumento che – commenta Giuliano Scavetta, dirigente T.O. Camartour con uffici a Napoli, Potenza e Catanzano, consulente del C.S. Thalia – va utilizzato con le professionalità e le strategie adeguate. Quella che deve essere prima di tutto sviluppata è una strategia di marketing territoriale. Di larghe vedute, ma fatta di scelte semplici e concrete, di organizzazione e professionalità, priorità e sinergie. Professionalità e competenza che nel territorio ci sono sia tra addetti ai lavori, sia tra gli imprenditori del settore che in tutti questi anni sono stati il vero motore trainante della promozione del territorio. Ok alle cabine di regia ma c’è bisogno anche di tempi di reazione diversi – . Allora forse è maturo sul piano della governance il tempo di un maggior coinvolgimento del mondo economico nella definizione delle strategie e delle priorità dell’azione turistica, senza togliere funzioni alle istituzioni, ma per creare una diversa sinergia tra promozione e commercializzazione così come accade nei sistemi turistici più maturi».
Quindi le proposte: valorizzare la rete di incoming Basilicata già esistente e la reciproca promozione degli eventi del territorio, obbligando i fruitori di risorse pubbliche ad azioni di co-marketing, per realizzare un portale unico di commercializzazione; essere capaci di stare all’interno delle azioni promozionali dell’Apt, dei Gal, delle Pro-Loco, dei Comitati feste-sagre-eventi e dei principali attori della comunicazione; valorizzare le esperienze ordinarie degli operatori economici che ancora investono in promozione, specie di quelle innovative”.
Ago 28