“Gli obiettivi del bando annunciato dall’Assessore alle Politiche Agricole Francesco Fanelli, a valere sulla sottomisura 16.3 del PSR Basilicata, per promuovere il turismo rurale in modo integrato e sostenere la cooperazione fra soggetti pubblici e privati, trovano ampia convergenza nel Progetto Terre di Aristeo come abbiamo spiegato in occasione della recente audizione in Terza Commissione del Consiglio Regionale (presidente Piergiorgio Quarto). La scelta del partenariato con il coinvolgimento attivo dei soggetti impegnati nel sistema turistico e in quello agroalimentare (e non solo) ci vede da tempo attivamente coinvolti”. E’ quanto sostiene l’a.d. Terre di Aristeo Saverio Lamiranda.
“L’incentivo a promuovere e sostenere “Le Economie Locali” – aggiunge – è condizione e giustificazione per l’esistenza delle “Comunità Locali” in assenza delle quali non vi è alcuna prospettiva di sviluppo sociale e produttivo e non ci sarebbero neanche le condizioni per l”utilizzo e la fruizione anche di tutte le reti di innovazione tecnologica esistenti nel Mercato, la cui stessa esistenza verrebbe pregiudicata impedendo qualunque ipotesi di sviluppo compatibile. Per questo il progetto “Terre di Aristeo in Basilicata” intende: intercettare, promuovere e sviluppare tutti i diversi “turismi” (culturale, religioso, sportivo, cicloturistico, digitale, scolastico, enogastronomico, musicale, cinematografico, museale, rurale, della formazione, dei matrimoni, del benessere e altri), ricercando e valorizzando le specificità di ognuno e l’unicità di ogni singola “area territoriale” che dovrà poter essere riconosciuta come efficace ed armonica “destinazione turistica – C.T.I. -“, in cui stare bene, offrendo a ogni visitatore la propria esperienza di benessere all’interno dei Borghi rigenerati attraverso una “esperienza turistica di comunità”; far riconoscere le C.T.I. come “destinazioni turistiche organizzate” in grado, nella loro dimensione coordinata ed integrata, di far vivere emozioni e godere delle diverse eccellenze consentendo di prolungare la permanenza media ad almeno 4 notti; prolungare la stagione turistica almeno a 8 mesi l’anno; creare le condizioni per un turismo identitario di qualità, riconoscibile e capace di attrarre il pubblico nazionale e internazionale di tutti i livelli; attrarre (in aggiunta all’esistente) un turismo alto-spendente di fascia medio/alta, offrendo a tutti un’esperienza esclusiva di qualità, considerando comunque che il “turismo di comunità” è, per definizione, una realtà inclusiva, adatta a tutte le tipologie di visitatori. Dunque un turismo rurale inteso a 360 gradi come nell’obiettivo dell’Assessore Fanelli.
Sarà questo – aggiunge – l’Anno dei Borghi, inteso come l’anno di una nuova attenzione istituzionale come riprova l’Avviso del Ministero al Turismo e le azioni messe in campo dal Ministero alla Cultura. Il patrimonio architettonico delle aree interne può acquisire nuovo valore attraverso un’opera di rigenerazione dei Borghi, nella consapevolezza che questi non potranno essere autonome destinazioni turistiche a sé stanti ed autosufficienti, ma potranno diventarlo se saranno parte di un sistema territoriale unitario che sarà il vero elemento dI attrazione e di permanenza per il turista. Il patrimonio edilizio potrà essere valorizzato, rispettando il suo valore storico; le strutture esistenti potranno essere riqualificate: questa rinascita architettonica sarà un elemento fondamentale per attrarre nuovi turisti. In questo modo le C.T.I. potranno contribuire con efficacia a trasformare il territorio in una destinazione turistica attrattiva, identitaria e riconoscibile, dando il via a un processo complessivo di rigenerazione territoriale, sociale, economica e produttiva..
Per queste ragioni – conclude l’a.d. Terre di Aristeo – dopo gli apprezzamenti per la qualità progettuale e gli obiettivi prefissi, insieme ad un giudizio favorevole espressi, unanimemente, dai consiglieri-commissari della Terza Commissione, intendiamo proseguire il percorso di cooperazione istituzionale appena rilanciato”.