Nella sesta giornata dell’agriturismo, promossa da Turismo Verde e Cia-Confederazione Italiana Agricoltori in 14 aziende, l’iniziativa centrale si è svolta presso l’azienda Fontan di Noce (Miglionico) della famiglia Digregorio-Manicone, con una tavola rotonda alla quale hanno partecipato funzionari del Dipartimento Agricoltura e dell’Apt, dirigenti della confederazione, operatori del settore, giornalisti.
I numeri della stagione 2011: quasi 90mila tra presenze (70mila di cui 52mila di italiani) e arrivi (20mila di cui 18mila di italiani), per le 161 aziende agrituristiche lucane (realmente in attività su circa 250 censite). Dunque una stagione decisamente positiva al punto che – secondo i dati ufficiali del’Apt Basilicata – se il turismo nel suo complesso genera il 6,2% del Pil lucano, l’agriturismo va meglio toccando il 6,5%. Per la stagione 2012 la parola d’ordine è “qualità ed innovazione” e non solo “mangiare bene e lucano” perché l’azienda agrituristica diventi la “tua casa di campagna”.
Non mancano le “ombre” e i dirigenti della Cia non sono teneri con quanti – dicono Paolo Carbone, direttore di Turismo Verde e Donato Distefano, presidente della Cia-Confederazione Italiana Agricoltori – pensano che è sufficiente un casolare di campagna per fare agriturismo e pertanto c’è bisogno di incrementare i servizi all’utenza. Per l’ammodernamento, l’adeguamento delle strutture – è stato riferito – da pochi giorni è scaduto il Bando del Psr 2007-2013 con circa 200 domande, a riprova della forte volontà a migliorare, anche se con il fondo disponibile sarà possibile finanziare solo una ventina di pratiche. La Cia, in proposito, punta sulla prossima programmazione Feoga-Psr 2013-2020 per mettere al centro “la multifunzionalità aziendale”.
Le 161 aziende agrituristiche lucano – afferma Distefano – sono 161 vetrine dell’eccellenza agricola e del territorio, con un potenziale ancora tutto da esprimere sia per allungare la permanenza media (3,6 giorni) che le attività da proporre. Carbone in proposito lancia alcune proposte: oltre alle Fattorie Didattiche per scolaresche, ragazzi che stanno riscuotendo grande successo, ci sono le Fattorie Sociali dedicate alla terza età e a target di persone con difficoltà di movimento e altre problematiche. Ultime nate sono le Fattorie Salutistiche-Sportive: intorno all’azienda si organizzano numerose attività sportive. Altre proposte: la classificazione delle aziende agrituristiche (sulla base delle spighe di grano come accade invece con le stelle per gli alberghi); un Osservatorio agrituristico; nei finanziamenti comunitari-regionali introdurre criteri di premialità per chi intende investire direttamente e per imprese con titolari giovani e donne; semplificazione burocratica; rete aziende-produttori; ridefinizione della proposta IMU che specie per aziende agrituristiche e zootecniche è eccessivamente onerosa; attività di formazione dei titolari; servizi di consulenza e marketing.
Ma è ovviamente la cucina il piatto forte di richiamo. E allora non basta la pasta fatta in casa, i salumi e i formaggi tipici. La famiglia di “Fontan di Noce” (Giuseppa, Alfredo, Beatrice, Rachele, Stefano ed Adriana) ha pensato ad ogni particolare dell’ospitalità: la musica (suonata dall’arpista Rachele) per un’atmosfera di relax, i piatti rielaborati con creatività valorizzandone i sapori (Giuseppa e Stefano-cuoco matematico), la scelta dei prodotti (Alfredo), l’accoglienza, la spiegazione dei piatti, la conversazione con il servizio ai tavoli (Beatrice ed Adriana-artista in disegni). Una formula di ospitalità particolarmente originale per sentirsi nella propria casa di campagna e vivere una giornata diversa attraverso il gusto (cucina), il tatto (erbe officinali), l’odorato (prodotti freschi), la vista (collina di Miglionico-Grottole) e condividere le stesse emozioni e sensazioni che le giovani imprenditrici riescono a trasmettere.