A “nobilitare” la cucina in Val d’Agri e nel Sauro e secondo le specifiche tipicità di menù locali nel resto della regione non ci sono solo l’esperienza e le “mani d’oro” di Gianfranco Vissani ma soprattutto la tradizione e la manualità di tante titolari di aziende agrituristiche dove si mangia “sano” e “bene” pur in assenza di stelle o cappelli di cuochi delle più prestigiose guide. E’ questo il significato del programma di attività che Cia e Turismo Verde avvieranno a Potenza da lunedì 10 giugno presso la sede della confederazione nell’ambito del Progetto Via Herculia promosso dall’Alsia, dalla Provincia, in collaborazione con le associazioni professionali agricole e del turismo rurale. Sarà Maria Matilde Iungano, operatrice agrituristica, a dare dimostrazione pratica della preparazione di piatti realizzati esclusivamente con prodotti agroalimentari a marchio DOP e IGP del territorio. Al fine di supportare gli operatori (cuoco, addetto alla comunicazione, addetto all’accoglienza, collaboratore, ecc.) delle aziende agrituristiche che aderiscono a questa iniziativa, è previsto un percorso informativo di 13 incontri che tratterà vari aspetti, dalla comunicazione all’accoglienza alla preparazione del “Menù della Via Herculia”; seguiranno visite aziendali presso alcuni tra gli agriturismi. Tutti nel mese di giugno gli incontri che si svolgeranno presso la sede di Potenza della CIA (via dell’Edilizia), il 10, l’11, il17 e il 24 e il 25 giugno con dimostrazioni pratiche di preparazione piatti Via Herculia a cura di Maria Matilde Iungano e comunicazioni di Palmarosa Fuccella. L’iniziativa ha anche lo scopo di sensibilizzare all’utilizzo di prodotti a marchio per ampliare l’offerta eno-gastronomica e di rafforzare il legame con il mondo produttivo agricolo locale incentivando l’acquisto di prodotti del territorio. Un’occasione per valorizzare capacità e manualità delle cuoche contadine e di favorirne l’accostamento con piatti più elaborati ma sempre con i prodotti locali.
Tipico vuol dire sano e di qualità: questo vale soprattutto per la Basilicata -sottolineano Cia e Turismo Verde – che custodisce tra le pieghe del paesaggio rurale un patrimonio di sapori e tradizioni unici e inimitabili, ma soprattutto inscindibili dal territorio. Si tratta di alcune decine di prodotti agroalimentari tradizionali, che per volumi ed estensione territoriale non rientrano nei parametri delle Dop e delle Igp, ma che sono autentiche “calamite” per il turismo enogastronomico, un comparto che vale 5 miliardi l’anno. Eppure, di queste specialità della terra una su quattro è in via di estinzione, visto che attualmente è coltivata da non più di 10 aziende agricole che ne custodiscono la memoria.
“Siamo convinti – sottolinea Paolo Carbone, responsabile Ufficio Economico Cia – che il futuro passi per un’agricoltura ecologica, capace di tutelare l’ambiente e di offrire prodotti sani ai cittadini. É per questo motivo che anche quest’anno, in occasione della nostra Campagna Mangiasano, portiamo al centro dell’attenzione problematiche che mettono a rischio il lavoro di qualità di tanti agricoltori e artigiani italiani. Ci siamo resi conto che gli stessi prodotti tipici, che sembrano una nicchia tutelata, in realtà sono minacciati da tante insidie, che andrebbero affrontate in modo responsabile e a tutti i livelli. Di qui l’invito a degustazioni in aziende agrituristiche, a riscoprire antichi sapori, a toccare con mano il nostro Progetto “La spesa in campagna” per avvicinare aziende agricole ed agrituristiche e cittadini al mangiare sano e con risparmio”.