Saverio De Bonis, presidente dell’Associazione “Cum grano salus”, ha rappresentato in quarta Commissione (Politica sociale), presieduta dal consigliere Bradascio (Pp), “la necessità di tutelare la salute pubblica, salvaguardando la qualità e la bontà dei prodotti cerealicoli, il grano nella fattispecie, evitando di ricorrere ad importazioni selvagge di prodotti non consoni alla normativa italiana. La legislazione internazionale – ha detto – presenta molte criticità rispetto alla nostra, le sue maglie sono molto più larghe e per questo occorre un’azione forte per scongiurare i pericoli in campo sanitario, azione simile a quella promossa dai produttori di grano e dagli stessi consumatori”.
“Ribadiamo la necessità e l’urgenza – ha continuato De Bonis – di adottare alcune misure e in particolare: la griglia della qualità tossicologica, l’armonizzazione a livello di Unione europea delle soglie di Don, pericolosa micotossina, il divieto dell’uso del glifosate nel Piano di sviluppo regionale. E ancora, vietare l’impiego del cadmio nei fertilizzanti, rispettare il divieto di miscelazione, armonizzazione dell’età legale dei bambini, misure antitrust e antifrode, armonizzare a livello Ue le procedure doganali, ruolo sussidiario delle associazioni nelle analisi tossicologiche sui prodotti a base di cereali, campagna di informazione al consumo, AppGranSalus, educazione al consumo e ristorazione collettiva di qualità. Adottare, quindi, percorsi virtuosi per la salute e l’economia”.
I componenti la Commissione si sono impegnati a portare la questione in Consiglio con una mozione, per poi interloquire con gli enti sovraordinati, facendo della Regione Basilicata la capofila in questa battaglia di civiltà e salvaguardia delle produzioni di qualità, nonché il benessere dei cittadini.
La Commissione ha, anche,audito Rocco Laterza, presidente della delegazione Basilicata del sindacato apparecchi per le pubbliche attrazioni ricreative (Sapar), in merito alla legge regionale 27 ottobre 2014, n. 30 “Misure per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo patologico”.
Laterza ed il tesoriere del Sapar, Francesco Angelastri, nell’evidenziare le criticità, a loro giudizio presenti nella legge regionale, non ultima quella della distanza di 500 metri dai luoghi sensibili, hanno presentato una memoria dalla quale si evince che “alla luce di quanto esposto circa le incongruenze della legge regionale e vista l’attuale incertezza del quadro normativo a livello nazionale, l’Associazione nostro tramite, chiede di posticipare l’entrata in vigore delle restrizioni previste dalla normativa regionale, sia per evitare danni economici alle aziende, sia all’occupazione, tenuto anche in considerazione che si attende, nel breve periodo, la definizione in Conferenza unificata di un riassetto normativo del settore”.
Il consigliere Romaniello, promotore della legge regionale, ha eccepito su quanto fatto rilevare dal Sapar, ritenendo che la normativa sia di prevenzione e tutela rispetto al pericolo della diffusione del gioco d’azzardo.
Hanno partecipato ai lavori della quarta Commissione, oltre al presidente Luigi Bradascio (Pp), i consiglieri Carmine Miranda Castelgrande, Mario Polese, Piero Lacorazza (Pd), Giovanni Perrino (M5s), Aurelio Pace e Giannino Romaniello (Gm), Michele Napoli (Pdl-Fi).