UCI Basilicata preoccupata per corretto utilizzo fondi europei per l’agricoltura. Di seguito la nota integrale inviata da Nicola Manfredelli.
Ad oltre un anno dalla sua approvazione, e nonostante le raccomandazioni da parte della Commissione europea a prestare la massima attenzione nell’utilizzazione e nella corretta destinazione dei Fondi europei assegnati alla Regine Basilicata per l’attuazione del Programmi di Sviluppo Rurale per il periodo 2014/2020, continua a destare non poche preoccupazioni il senso di marcia assunto dai provvedimenti a sostegno delle azioni per lo sviluppo rurale lucano.
Non è sufficiente – a parere dell’Uci Basilicata, organizzazione impegnata in prima fila nelle proposte progettuali di rilancio delle aree rurali – darsi da fare per spendere ad ogni costo, peggio ancora se a senso unico, secondo gli opportunismi o i condizionamenti politici, senza tener conto dell’efficacia della spesa e dell’impatto degli interventi pubblici sul territorio e sul tessuto economico e sociale.
Finora, dei circa 700milioni di euro in dotazione del PSR Basilicata, all’incirca una metà sono stati già impegnati, ma soltanto una piccola percentuale, intorno al 5 per cento, pari a poche decine di milioni, è stata effettivamente spesa a beneficio degli agricoltori. Gran parte delle risorse, risulta invece fortemente condizionata dalle incertezze che continua a produrre il sistema delle relazioni che ruota intorno alle risorse pubbliche destinate all’agricoltura, in particolare per gli interventi sulla ricerca e la formazione, sulle filiere, sulla promozione dello sviluppo, dove a giocarsi la partita risultano pressochè sempre gli stessi soggetti, sia quando operano individualmente, che quando agiscono sotto forma di apposito cartello di accaparramento.
Alquanto sintomatica, da questo punto di vista è la vicenda del Bando Leader, portata di recente all’attenzione anche dal Partenariato Sviluppo Locale 2020 per il territorio del Vulture Alto Bradano, che opportunamente fa richiesta alla Regione di urgente convocazione del Tavolo Tecnico, per evitare che le problematiche connesse alla situazione di stallo possa rischiare di far andare in fumo ben 40 milioni di euro destinati ai diversi territori.
Il bando Leader, nato per selezionare le migliori SSL (Strategie di Sviluppo Locale) si è di fatto arenato sulla prima fase di elaborazione delle prime graduatorie provvisorie che non hanno indicato chiaramente quali fossero le migliori, adombrando, da più versanti, seri dubbi sulla legittimità di una sorta di cartello di sigle organizzato per agire su tutti i territori, in modo da limitare il principio della libera concorrenza. A tale riguardo va sottolineata la grave responsabilità e la sospetta decisione degli uffici amministrativi della Regione che, caso unico e senza precedente in Italia su tale materia, hanno di negare l’accesso agli atti del bando precludendo la possibilità di agire in un quadro di chiara trasparenza, che deve essere sempre garantito.
Ad evitare il rischio di determinare una situazione di stallo o di carte bollate e contenziosi con inevitabili ricadute negative sui vari territori, è indispensabile – secondo l’Uci Basilicata, che in qualità di capofila del Partenariato Aree Interne del progetto per l’area del Potentino Marmo Melandro, ha già dichiarato la propria disponibilità – che la Regione si adoperi con urgenza, con tutte le parti, per guidare, nei limiti previsti dalle procedure del Bando, una seria azione di confronto, di concertazione e di sintesi, utile anche per fugare la grave eventualità, che su un programma di fondamentale importanza per lo sviluppo dei territori, l’azione amministrativa debba sottostare ed essere modulata secondo gli interessi di chi, sul versante dei fondi in agricoltura, ha non di rado annunciato di voler “andare a comandare”