Tre piattaforme di aiuti (due ai confini rumeno-ucraino e una a Palazzo Italia-Bucarest), attività di coordinamento e distribuzione dei beni nei centri di accoglienza Vaslui, Braila, Botosani, Siret, Darabani, missioni di soccorso di profughi anche in Moldavia, sostegno diretto a donne, bambini, malati: il bilancio del mese di guerra appena trascorso per il Gruppo Solidarietà ed Emergenza Aci (Associazione Cuochi Italiani), fondato dai lucani che lavorano in Romania, è molto intenso. Il Gruppo di volontari ha realizzato un autentico network di raccolta di viveri, abbigliamento medicine , prodotti per l’igiene e per i bimbi in Romania, Moldavia, Ungheria, Bulgaria e nord Germania con un collegamento diretto in Basilicata e precisamente a Potenza, Sant’Arcangelo, Corleto Perticara, Valdagri sino a Ferrandina e Matera. Varie associazioni come Anteas presieduta da Liliana Guarino, parrocchie, Pro Loco, gruppi scouts hanno contribuito e sostenuto questo progetto di ponte solidale Ucraina-Basilicata.
“La prima grande soddisfazione da un mese di incessante impegno – sottolinea Giovanni Baldantoni – è di avere una Basilicata autenticamente solidale. Oltre agli aiuti in beni primari, va segnalato che un’azienda lucana ha pagato i biglietti aerei per il trasferimento di nuclei familiari di profughi in Basilicata. Chi è arrivato con minibus dalla nostra regione per portare direttamente gli aiuti è tornato con donne e bambini su richiesta di conoscenti e Comuni che hanno proposto di ospitarli”.
“La cosa più difficile adesso – sottolinea Enza Barbaro, presidente Associazione Cuochi Italiani – è assistere chi non sa dove andare ed è restio a raggiungere il Sud d’Italia. Preferisce la vicina Polonia o al massimo in Italia città del centro-nord. A Botosani e Targu Mures grazie allo chef Pietro Benedetto presidente dell’associazione per la sezione Romania, titolare del ristorante la Piazzetta in Targu Mures , originario di Sant’Arcangelo, e grazie allo chef Francesco Magaldi titolare del pub ristorante Face Food, abbiamo contribuito ad occuparci dei centri di assistenza, con pasti caldi. Abbiamo agito con la nostra magnifica organizzazione con costante presenza al confine e sul territorio. Abbiamo offerto quello che le istituzioni magari non hanno potuto, ci siamo rivolti ai piu’ bisognosi e meno organizzati”.
I volontari lucani proseguono l’ attività solidale ed umanitaria. “Adesso – dicono – la nostra organizzazione va avanti. Noi continueremo con l’esempio che la nostra presidente ci ha dato nel mondo della solidarieta’ da sempre in Romania , quasi un trentennio e ricordiamo che la nostra e’ una famiglia, una grande famiglia che ha la sua guida morale e religiosa del Cappellano Don Pierluigi Vignola Missionario in Amburgo. E’ importante che le comunità lucane si occupino dell’ospitalità per evitare la permanenza di profughi in centri di fortuna e gravi disagi specie per bambini ed anziani”.