“Il Governo non è al corrente di come lavora la categoria e di quant’è importante. Sono stati i primi a chiudere e saranno gli ultimi ad aprire, sono in ginocchio”.
A parlarne è Pino Giordano, Segretario dell’Ugl Matera e Mina Saracino, Segretaria federale provinciale i quali hanno riunito i quadri direttivi dell’o.s. in video conferenza.
“Da quando il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte ha annunciato che barbieri, parrucchieri e centri estetici potranno aprire dal 1 giugno si è sollevato nel territorio materano, un coro di proteste del quale come Ugl ne siamo stati coinvolti a rappresentare. Si aspettavano certamente più comprensione da parte del Governo, anche i loro servizi, che per l’Ugl sono importantissimi in una realtà materana fatta da tantissimi artigiani. Invece – proseguono Saracino e Giordano – qui si pensa solo al cibo, ma anche la cura della persona è importante sia per il cliente che per chi ci lavora, dove è determinante soprattutto la componente psicologica. Rinviare ancora l’apertura di tali attività significa anche alimentare il lavoro nero e la scarsa sicurezza. Non sarebbe meglio stilare un protocollo per lavorare garantendo l’igiene e la sicurezza piuttosto che vedere parrucchieri, barbieri e estetiste andare in giro nelle case senza guanti e mascherine? Gli artigiani, lavoratori in regola che con immensi sacrifici pagano le tasse, si sono organizzati con le app per fare appuntamenti su prenotazione ed evitare assembramenti. Inoltre, l’Ugl ricorda che dietro ad ogni azienda ci sono dipendenti da tutelare, e per tanto ci sentiamo, alzando la voce, di evidenziare una situazione potenzialmente pericolosa, forse sottovalutata fino ad adesso, a nome e tutela di tutti i professionisti del settore. In qualità prima di persone che hanno a cuore la propria salute e quella altrui, di cittadini italiani profondamente addolorati per i propri morti e per la crisi economica che sta affrontando il paese, l’Ugl Matera tiene a evidenziare che una fetta di questo settore è in preda al panico di sopravvivenza e che a seguito delle ultime disposizione date dal Presidente Conte, è alto il malcontento. Molti lavoratori sono alla stregua e accecati dalle forti preoccupazioni economiche – aggiungono i segretari – si ridurranno istericamente anch’essi in regola all’abusivismo e presteranno sicuramente servizio a domicilio, anche perché le richieste da parte dei clienti non mancano. Non sarebbe stato, forse, meno rischioso dare via libera anche a barbieri, parrucchieri e estetiste per una cauta ripresa dell’attività lavorativa con rapporto 1 ad 1(cliente e lavoratore) e tutte le dovute precauzioni igieniche piuttosto che ignorare un possibile pericolo sotterraneo di questa portata?! Non è meglio sapere che in ogni negozio ci saranno 1 cliente e 1 acconciatore muniti di protezioni, piuttosto che ignorarne 10 in giro per chissà quanti domicili materani? Soprattutto tenendo conto che già molti incoscienti nella fase 1 hanno continuato a richiedere a domicilio trattamenti o a proporli?! Per Matera e tutta la sua Provincia noi Ugl chiediamo che occorre consentirne la riapertura, stabilendo per l’esercizio di queste professioni linee guida in grado di garantire lo svolgimento in sicurezza delle loro attività. Il Governo – concludono Saracino e Giordano – deve ascoltare la voce del Sud, deve prendere in considerazione tutto ciò stavolta. Lo Stato deve aiutare e deve ragionare per una reale tutela del mondo artigianale, un mondo che nel nostro territorio materano è vitale, offrendo maggiori verifiche e organizzando diversamente anche tale settore”.