“Al Presidente della Giunta Regionale, Marcello Pittella, l’Ugl chiederà di aprire un confronto sui temi del lavoro, dello spopolamento territoriale della regione, del precariato lavorativo e sociale dove si possano improntare necessariamente le riflessioni e denunce di tanti giovani che quotidianamente si incontrano per strada ed esternano le innumerevoli difficoltà di rimanere in Basilicata per via del lavoro che non c’è e del basso livello infrastrutturale”.
Lo dichiarano i segretari dell’Ugl Basilicata, Giovanni Tancredi e Giuseppe Giordano per i quali, “non si ferma lo spopolamento della Basilicata, la regione ha perso solo in un anno migliaia di concittadini ed è evidente che le famiglie lucane oggi stanno pagando un prezzo altissimo dovuto alla mancanza di lavoro: ciò è giustifica di quanto avviene. Per l’Ugl Basilicata è necessario ed in dispensabile riflettere su tale evento dove i dati negativi del 2013 collocano la regione all’ultimo posto della classifica tra regioni d’Italia. La FIAT di Melfi non ha più quella centralità occupazionale e di creazione lavoro che aveva nel 1992. Il dato – proseguono i sindacalisti – fotografa ancora che i giovani lucani emigrano sempre più verso il nord per trovare una prima occupazione. Se non fosse per gli immigrati che riempiono i paesi della Basilicata ci troveremmo da qui a pochi anni con paesi lucani completamente svuotati. Oggi, la nuova governance regionale dovrà avere le idee chiare perché il giovane della Basilicata vuole certezze, vuole vedere i comportamenti della politica che deve avere il coraggio di investire su di loro e di superare le vecchie logiche che favoriscono i soliti nomi che non lasciano spazio alle giovani generazioni a partire dal mondo delle professioni. Pittella dovrà avere coraggio di fermare i giovani, sono tante le nuove possibilità in regione ma non per caso per i 3.500 laureati che ogni anno escono dall’Università di Basilicata, la stragrande maggioranza emigra se pur le famiglie lucane hanno giustamente deciso di investire nella formazione dei proprio figli. Qual’e’ la soluzione per l’Ugl: La Giunta regionale abbia il coraggio di concedere – concludono i leaders dell’Ugl Basilicata, Giordano e Tancredi – contributi mirati al rilancio e allo sviluppo dell’imprenditoria industriale, piccola e media in particolare, ricordandosi nello stesso tempo di non trascurare una Regione lucana che ha tutte le potenzialità, a cominciare da quelle infrastrutturali e dei servizi tecnologici avanzati che solo oggi la SATA di Melfi garantisce, per tornare, gradualmente, ad occupare un ruolo centrale nelle politiche di rilancio industriale in Basilicata e vada a sostenere le imprese, soprattutto quelle che investono nell’innovazione tecnologica e nella creazione di nuovi posti di lavoro “.
“Non ci può essere una solidarietà natalizia magari dimenticando per il resto dell’anno quanti vivono il disagio economico e sociale o limitandosi a gesti caritatevoli. E sono d’accordo con quelli che sostengono che la solidarietà in qualsiasi forma si esprima, specie in questo periodo che dovrebbe essere segnato dai valori cristiani, non vada mai ostentata ma, al contrario, tenuta nel riserbo più assoluto”.
A sostenerlo è il consigliere regionale del Pdl-Fi Michele Napoli che ha tenuto in questi giorni festivi una serie di incontri sul territorio tra i quali a San Fele per ri-ascoltare direttamente dalle comunità locali i bisogni prioritari riferiti all’emergenza sociale.
“Serve a poco differenziare statisticamente il dato tra povertà relativa e povertà assoluta. Il disagio sociale – continua – è esteso sull’intero territorio regionale con più drammaticità nei centri minori e di montagna e tra tutte le categorie, dai pensionati, ai pubblici dipendenti con figli minori a carico. L’ incubo di non riuscire a garantire alla propria famiglia persino spese necessarie coinvolge da tempo il ceto medio. La verità è che le politiche attuate dal Governo regionale nella precedente legislatura per la riemersione dall’emergenza sociale, tutte improntate sull’assistenzialismo, non hanno prodotto risultati al punto che la povertà assoluta aumenta tra gli impiegati e tra le famiglie dove i redditi da lavoro si associano a redditi da pensione e nei due capoluoghi. Il Programma COPES (Cittadinanza Solidale) risulta ancor più inefficace perché le occasioni ed opportunità di impiego o, comunque, di reddito per le 2.200 persone a reddito zero ammesse al Programma sono state quasi del tutto inesistenti. Da questa Basilicata che è la Basilicata che non ce la fa a sopravvivere bisogna ripartire per costruire un nuovo modello di sviluppo e crescita civile e sociale. Aspettiamo perciò che il “messaggio natalizio” del neo Governatore Pittella passi dai buoni propositi del periodo più tradizionale per fare i buoni ai primi provvedimenti.
Il mio messaggio di speranza per tutti coloro che non intendono rassegnarsi, per quanti credono, a ragione, che occorre pensare in avanti, perché non è un lusso, ma una necessità è sintetizzabile in otto le T del tempo che viene. Otto chiavi per aprire le porte del futuro: talento; tenacia; tempismo; tolleranza; totem; tenerezza; terra; testa. Dietro queste otto porte, non necessariamente c’è il successo. Di sicuro però una vita migliore”.
Ignazio Messina, segretario nazionale Italia dei Valori, ha inviato una nota per esprimere alcune riflessioni sulla crisi che ha travolto il nostro Paese e formulare gli auguri per un immediato rilancio dal punto di vista economico ed occupazionale anche in Basilicata.
Auguri di speranza. Crediamoci! Insieme!
Anche quest’anno sono state davvero poche le famiglie che hanno potuto festeggiare il Natale in serenità ed in pace. Il nostro Paese, infatti, è stato colpito da una crisi economica senza precedenti che ha tagliato in due le famiglie, i lavoratori, i pensionati, i giovani, aggravandoli di un peso oramai divenuto insostenibile. Il risultato di tutto ciò è stato che la forbice tra coloro che hanno troppo e coloro che, invece, hanno troppo poco è aumentata in modo esponenziale senza un intervento volto a riequilibrare le disparità e le disuguaglianze che hanno determinato grande malcontento e malessere sociale. E’ evidente che di fronte a tutto questo, una grande fetta di responsabilità appartenga ai governi che negli ultimi anni si sono avvicendati ed alla loro incapacità di programmare politiche necessarie per il sostegno ed il rilancio dell’economia italiana e del sistema lavoro. Noi dell’Italia dei Valori da sempre abbiamo fatto la nostra parte sia fuori che dentro le Istituzioni, portando avanti battaglie “scomode” e coraggiose e spesso solitarie ma sempre dirette a conservare un unico interesse: il bene comune e la collettività.
Abbiamo pensato al nuovo progetto rinnovando l’intera classe dirigente ad ogni livello, dal nazionale al regionale fino al provinciale. Una classe dinamica, attenta alle esigenze ed aspettative dei territori, presente e capace di dare una svolta al nostro partito. Il risultato di una formazione unita e protagonista con la passione di sempre. Politica uguale servizio ai cittadini. Da questa idea siamo partiti e con questa idea continueremo la nostra attività politica. Abbiamo compreso e vorremmo lo facessero anche altri, magari quegli stessi che hanno chiuso gli occhi e si sono ovattati le orecchie negli anni in cui hanno governato, che chiudersi nelle “stanze dei bottoni” restando sordi al grido della gente disperata e senza speranza, non serve a nulla, così come non serve a nulla fare finta che vada tutto bene. Perché non va tutto bene. La gente ce lo dice ogni giorno, in ogni modo ed anche con gesti estremi e drammatici indegni di un Paese sano e civile. L’unico risultato che produce questo atteggiamento è quello di alimentare quel clima di sfiducia verso la classe politica, aizzato da cattivi esempi ma anche da mistificatori della realtà che la disegnano secondo le loro visioni alterate e falsate. Quello stesso clima che noi vogliamo contrastare continuando a fare politica tra i cittadini e per i cittadini. Dando il buon esempio, perché il buon esempio è possibile da realizzare ed anche perché, non è vero che siamo “tutti uguali”.Vogliamo con i nostri iscritti e simpatizzanti e con tanti altri che torneranno a guardare al futuro con speranza e determinazione, costruire una politica all’altezza di uomini e donne ed offrire, per questo e dalla nostra parte, una squadra all’altezza della Politica. Un anno ricco del meglio di ciò che siamo stati e del meglio che insieme, ancora, certamente, riusciremo a fare. Con spirito propositivo, attivismo, credibilità e l’entusiasmo di chi non rinuncia a dare all’Italia la possibilità di una nuova “Primavera”. Perché un’idea fondata su un progetto forte è forte se chi la sostiene, prima di tutti, ci crede fermamente e convintamente. Questi siamo noi ed oggi come ieri continuo ad avvicinarmi ai cittadini con una parola bellissima che ha ridato slancio alla nostra nuova fase politica: Crediamoci! Insieme!
Ignazio Messina, segretario nazionale Italia dei Valori
la politica si impegnasse di piu’ per la basilicata e non per i c…i loro!!!!!!!!!!!