Continua il percorso della UIL Basilicata per la promozione di una cultura del lavoro equa e inclusiva in una prospettiva di parità di genere come strumento di emancipazione femminile. A partire dall’8 marzo di quest’anno la UIL Basilicata e il Coordinamento Pari Opportunità -spiegano Sofia Di Pierro segretaria confederale, Raffaella Triunfo coordinatrice Pari Opportunità Uil – daranno avvio in tutti i luoghi di lavoro una campagna di sensibilizzazione e promozione dell’art. 42 del codice delle pari opportunità, incoraggiando, come recita lo stesso, “le azioni positive, consistenti in misure volte alla rimozione degli ostacoli che di fatto impediscono la realizzazione di pari opportunità, dirette a favorire l’occupazione femminile e realizzare l’uguaglianza sostanziale tra uomini e donne nel lavoro”.
È infatti inaccettabile che oggi esista ancora una “questione femminile” che riguarda le donne in prima linea nei tanti paesi del mondo dove i loro diritti sono messi in discussione, calpestati, cancellati; e che nel nostro Paese, e ancor di più al Sud e in Basilicata, riguarda le discriminazioni che le donne vivono sulla propria pelle, quotidianamente, a partire dal mondo del lavoro. La maggioranza dei disoccupati è donna, la maggioranza degli inattivi è donna, la minoranza degli occupati è donna! Le donne, infatti, spesso non riescono a entrare nel mondo del lavoro e, se vi entrano, sono sotto-occupate, sottopagate, precarie, sfruttate. Equilibriste tra i doveri professionali e il carico di cura della famiglia, che devono vedere il loro lavoro, il loro talento e le loro competenze mai riconosciuti al pari dei loro colleghi uomini.
Ma una società civile non può dirsi tale se priva di una cultura di rispetto e valorizzazione delle donne, che passa attraverso un effettivo diritto al lavoro, alla possibilità di avere un salario adeguato, a quella di poter trovare un equilibrio tra vita privata e lavoro, a un lavoro sicuro.
Sono questi i temi che la UIL Basilicata sta mettendo al centro delle iniziative intraprese a più livelli: nelle scuole con il progetto Essere insicuri nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro; sui posti di lavoro, pretendendo che la formazione relativa alla sicurezza sui luoghi di lavoro preveda dei moduli specifici sui rischi di genere; con il corso di educazione finanziaria rivolto alle donne per renderle autonome rispetto ad eventuali dipendenze da un uomo; attraverso la partecipazione come partner associato in un progetto transnazionale, Beyond Fear, che punta ad elevare nelle lavoratrici e nei datori di lavoro consapevolezza e prevenzione dei rischi di genere in ambito lavorativo; esperendo nuovi linguaggi, come quello universale dell’arte per costruire un nuovo umanesimo.
Un percorso trasversale, dunque, fatto di azioni concrete che si arricchirà ora di un nuovo innesto, con momenti di confronto e condivisione con lavoratrici e lavoratori, parti datoriali, istituzioni ed enti preposti al controllo del rispetto dei diritti nei luoghi di lavoro, compresi quelli per la salute e sicurezza, per porre sempre un occhio attento alla questione di genere, per promuovere azioni, non attraverso interventi a spot, ma chiedere politiche strutturali volte alla maggiore inclusione, tutela e riconoscimento del valore del lavoro delle donne.