A tre mesi dal congresso regionale e a conclusione della stagione dei congressi di categoria la Uil di Basilicata tiene domani 28 settembre a Potenza (sala conferenze Biblioteca Nazionale, viale del Gallitello, ore 10) la prima riunione del Consiglio Confederale della Uil.
Un appuntamento – che sarà aperto dalla relazione del segretario generale confederale Carmine Vaccaro – carico di impegni.
“Abbiamo chiuso i nostri Congressi solo qualche settimana fa. Eppure – anticipa Vaccaro – tante sono state le novità e gli eventi che incalzano nel nostro tempo. E’ proprio un tempo di grandi cambiamenti che oltre ad investire e coinvolgere gli altri soggetti sociali ed istituzionali appellano la nostra organizzazione. Una ‘grande trasformazione’ come gli studiosi del sociale definiscono la storia e la cronaca, modificazioni continue che hanno bisogno, senza dare nulla per scontato, di essere percepiti compresi con uno sguardo nuovo e con nuove chiavi di lettura. Ne abbiamo discusso al Congresso regionale e dobbiamo continuare a parlarne”.
La Uil arricchirà la propria agenda di lavoro destinata a pesare sul destino delle comunità regionali e rilancerà il progetto di adeguamento organizzativo, favorendo un cambiamento del modo di fare sindacato tra i lavoratori, i pensionati, i disoccupati, i giovani, le donne e sui territori.
“Dobbiamo privilegiare l’insieme dei contenuti e proposte e dobbiamo tradurre la nostra ‘geografia dei valori’ – continua Vaccaro – in una maggiore diffusione nei territori, oltre che nelle categorie e tra la gente. La sfida è di essere anche artefice di progettualità, incubatore di idee e soggetto proattivo sul territorio per far avanzare nuovi processi di sviluppo e di crescita degli spazi di partecipazione.
L’idea di fondo è che la Basilicata, con una programmazione ‘vera’, dovrà ripensarsi dentro un sistema che metta in sicurezza l’ambiente rafforzi la piattaforma logistica agroindustriale e in pari tempo riunisca in un quadro sostenibile le risorse del petrolio e la vocazione delle aree interne, consolidando così la sua funzione non solo di cerniera ma anche di vero polo produttivo lucano ‘di mezzo’ fra i due distretti metropolitani campano e pugliese”.