“La Basilicata e il Mezzogiorno sono ancora molto lontani dall’Europa Sociale, Solidale, Green che come sindacato vogliamo costruire perché l’Europa per noi è molto più di un mercato”. Così Vincenzo Tortorelli, segretario generale della Uil, che a Roma ha partecipato ad un interessantissimo Consiglio Nazionale UIL con al centro i temi dell’Europa a partire dalla presentazione del Rapporto sul “Futuro del Mercato Unico Europeo”, presentato dall’ex Presidente del consiglio Enrico Letta. A discuterne il Segretario generale della UIL PierPaolo Bombardieri. Ha moderato i lavori la giornalista lucana Maria Soave (TG1 RAI) . Un momento di riflessione importante, con la partecipazione di tantissimi giovani che hanno posto domande, perché il Rapporto si inserisce, alla luce delle recenti crisi e delle sfide che ci attendono, in un processo di sviluppo e aggiornamento continuo delle strutture portanti dell’Unione Europea, come appunto il Mercato unico.
L’europeismo – ha sottolineato PierPaolo Bombardieri – è uno dei tratti fondanti della UIL, che da sempre si batte per un’Europa più unita e coesa e allo stesso tempo, chiede un’Unione più sociale, solidale e inclusiva, perché nessuno deve rimanere indietro. È stata l’occasione per ribadire le nostre proposte per costruire un’Europa Sociale e Solidale che non lasci nessuno indietro.
Un’Europa che, per noi, deve rinnovare l’esperienza del piano SURE sperimentata nel periodo pandemico. È la logica degli investimenti e non dell’austerity che può spingere la crescita. Noi – ha detto ancora il leader della Uil – continueremo a batterci, come abbiamo sempre fatto, con i nostri strumenti sindacali. Quindi porteremo avanti la nostra campagna “Patto di stabilità no grazie”, continueremo a riempire le piazze affinché la Comunità Europea affronti l’attuale crisi e la sfida della transizione ricordando che deve essere anche una transizione sociale che non deve danneggiare lavoratrici e lavoratori! Come finanziarla? Prendendo le risorse – – ha risposto Bombardieri – lì dove ci sono: continuando a sostenere la tassazione delle transazioni finanziare e l’extratassa sugli extra-profitti. Perché è arrivato il momento di redistribuire la ricchezza e dare un aiuto a chi ha sofferto di più in questi anni di pandemia, guerre e inflazione!”.
“La “presenza” dell’Europa in Basilicata – afferma Tortorelli – si evidenzia in particolare con il Programma Regionale FESR FSE+ Basilicata che per il ciclo 2021-2027 ha una dotazione finanziaria di 983 milioni di euro, di cui il 70% proveniente da risorse di cofinanziamento dell’Unione europea e il 30% dal cofinanziamento nazionale basato su 11 Priorità. Ma prima di archiviare in Basilicata il Programma Regionale FESR FSE 2014-2020 per il quale siamo in attesa dei dati consuntivi guardiamo ai primi dati al 29 febbraio scorso dei 71 progetti monitorati da Opencoesione (Governo) del Programma 2021-2027 per 51,3 milioni di pagamenti effettuati (di cui 34,8 milioni di risorse di coesione), il 26% dei progetti conclusi e il 74% dei progetti in corso per rinnovare la sollecitazione a spendere più velocemente. Ci preoccupa in particolare che nei settori occupazione-lavoro, inclusione sociale e salute, istruzione-formazione il monitoraggio riferisce che sinora l’intervento è fermo allo 0%. C’è la necessità dunque di costruire un’Europa diversa, che sia più attenta ai temi del lavoro, della sicurezza sul lavoro, della salute, piuttosto che a quelli delle banche e delle rendite finanziarie. Chiediamo un’Europa solidale, più attenta alle esigenze delle persone. Bisogna tutelare la vita e dare solidarietà a chi resta indietro. Oggi le scelte alle quali stiamo assistendo non vanno sempre nella giusta direzione e le grandi questioni, quelle del lavoro, della precarietà, della sicurezza, dei salari, delle diseguaglianze, restano senza risposte efficaci e strutturali. Noi non possiamo far finta di niente e girarci dall’altra parte. Sentiamo la necessità di proseguire nel nostro impegno, affinché siano cambiate alcune scelte economiche che non hanno privilegiato il superamento delle diseguaglianze, ma hanno privilegiato gli investimenti sulla difesa militare. E ci rivolgiamo soprattutto ai giovani. E’ a loro che dobbiamo pensare per capire quale Europa consegneremo alle ragazze e ai ragazzi”.