Uil e Uiltec: “Pitesai (Piano per la Transizione Energetica Sostenibile delle Aree Idonee) è un banco di prova”. Di seguito la nota integrale.
La Uil e la Uiltec della Basilicata guardano con grande attenzione all’attuale fase attuativa del Pitesai (Piano per la Transizione Energetica Sostenibile delle Aree Idonee) che nella nostra regione, “serbatoio” principale di petrolio e gas per l’intero Paese, ha aspetti particolari e di rilevanza nazionale. Lo hanno ribadito i segretari generale Vincenzo Tortorelli (Uil) e Giuseppe Martino (Uiltec) intervenendo ai lavori del consiglio regionale della Uiltec. La presenza ai lavori di Daniela Piras, neo segretaria generale aggiunto della Uiltec, insieme ad Andrea Bottaro, segretario organizzativo della Uiltec, ed Emma Borzellino, tesoriera Uiltec, vale a dire del gruppo dirigente nazionale, ha ribadito l’impegno della federazione nazionale di categoria e della Uil sui temi energetici che proprio in Basilicata hanno un immediato “banco di prova” per la nuova strategia che il Governo Draghi intende intraprendere e che il Ministro Cingolani ha ieri illustrato in audizione in Parlamento.
Per Tortorelli e Martino “si tratta di ragionare all’altezza del ruolo che la Basilicata ha come ‘quarto proprietario’ per volume di gas naturale prodotto sul territorio nazionale ed assumere decisioni di grande rilevanza per un utilizzo multiforme e generativo di sviluppo della risorsa gas. Si pensi che solo sotto forma di compensazioni nei prossimi anni deriveranno valori energetici di notevole portata valutabili al 60/70% dei consumi interni. La svolta è di immaginare e realizzare modelli di valorizzazione della cessione gratuita di gas alla regione attraverso forme aziendali di multi utilities. Strutture di elevato livello manageriale capaci di impiegare e gestire lo stock di risorse energetiche conferite, a cui aggiungere la messa in valore e la gestione della risorsa acqua ,tutelandone la rilevanza pubblica, oltre alla capacità di ricavare introiti dalle risorse forestali, rese produttive. Nell’ottica della efficienza energetica e di una rimappatura dei bisogni degli utenti finali e delle imprese una multi utility regionale può assumere anche il delicato compito di service company per ridurre i costi energetici ed elettrici,promuovere gli investimenti, modernizzare gli impianti e migliorare i servizi. Un importante fattore di attrattività nelle aree interne rilanciate con una rete efficiente dell’energia. L’aspettativa è di costruire una intelaiatura importante di impegni, decisioni, progetti che proiettino il complesso estrattivo trasformativo lucano verso uno status di distretto meridionale della sostenibilità socio-ambientale. Una prospettiva alimentata dai vettori dinamici delle Zes, da una larga ed innovativa rete cooperativa delle Regioni, condensata in nodi strategici, grumi attivi dell’innovazione tecnologica, dell’intelligenza artificiale, dell’alta formazione, della elevazione del sistema universitario e dei servizi alla persona.
Nelle conclusioni, la segretaria generale Daniela PIRAS ha sottolineato che “la transizione energetica verso la decarbonizzazione si fa sempre più complessa. Un percorso intricato e non scontato da fonti fossili tradizionali a molteplici vettori rinnovabili e low-carbon (idro, eolico, fotovoltaico, biomasse, geotermia, biometano, idrogeno, bio-gnl-gpl ed un mix di prodotti rinnovabili ).Sono grandi sfide per le filiere decisive dell’industria energetica e del lavoro la sostenibilità ambientale, la decarbonizzazione graduale, l’economia circolare, la chiusura del ciclo di trattamento dell’acqua, le nuove infrastrutture energetiche. Si aprono spazi inimmaginati per il Paese ,il Mezzogiorno e la Basilicata come hub strategici della transizione e dell’economia sostenibile in Europa e nel Mediterraneo. Per la Uiltec nazionale – ha aggiunto Piras – il primo elemento del Pitesai è che si pone fine alla moratoria fino ad oggi in vigore. Ciò significa la possibilità di nuove autorizzazioni all’estrazione in primo luogo di gas nel sottosuolo nazionale e quindi regionale, miglioramento delle attività estrattive esistenti, investimenti di livello nel settore. Il Governo intende dunque procedere in direzione di un aumento consistente della produzione del gas per dipendere meno dalle forniture estere. Un obiettivo che specie in questa fase di forti rincari dei costi energetici per famiglie ed imprese è condivisibile, salvo a verificarne le modalità e gli strumenti”.