Il Consiglio di Stato con una ineccepibile sentenza (n. 10049 del 23/11/2023), che brilla per chiarezza espositiva ed acume giuridico, destinata a costituire prevedibilmente preziosa guida per le Avvocature di tutte le amministrazioni pubbliche, ha accolto l’appello proposto da tre Avvocati dell’Avvocatura regionale di Basilicata, Valerio Di Giacomo, Maddalena Bruno e Nicola Panetta e riformato le sentenze n. 420/2022, e n. 621/2022 del TAR Basilicata, che aveva in primo grado respinto il ricorso da quelli proposto, in un primo momento con altri tre colleghi, per l’annullamento del regolamento adottato dalla Giunta regionale di Basilicata per disciplinare l’assetto ordinamentale del c.d. Ufficio speciale (aggettivo definito dal Consiglio di Stato “categoria nominalistica dal contenuto peraltro oscuro”) Avvocatura regionale.
Il regolamento aveva negato all’Avvocatura regionale l’indispensabile autonomia ed indipendenza dalle strutture dell’apparato amministrativo, riconosciuta dal Legislatore Statale (articolo 23 della legge professionale forense n. 247/2012), funzionale ad un’efficace difesa della pubblica amministrazione e, dunque, al suo buon andamento, prescritto dall’articolo 97 della Costituzione Italiana, subordinando illegittimamente la struttura legale forense ad organi amministrativi, con al vertice il Capo di Gabinetto, a sua volta emanazione assolutamente fiduciaria del Governatore regionale, a cui la legge addirittura inibisce lo svolgimento di attività gestionali.
Afferma il Consiglio di Stato che il delineato assetto organizzativo contenuto nel regolamento regionale annullato “di fatto, si presta altresì ad aggirare il vincolo posto dai giudicati di TAR Basilicata nn. 405 del 2012 e 728 del 2014, che avevano precluso ai dirigenti amministrativi la possibilità di assumere funzioni riservate all’Avvocato coordinatore”
La sentenza del Consiglio di Stato restituisce, dunque, all’Avvocatura regionale l’autonomia e l’indipendenza negata dal regolamento impugnato, demandando inoltre ad una scelta non fiduciaria e trasparente la designazione dell’Avvocato coordinatore e conferma tutte le critiche rivolte all’Amministrazione Regionale fatte dal sindacato in merito alla riorganizzazione degli uffici.
Alle motivate ragioni oppositive degli Avvocati dell’Avvocatura regionale ha creduto la UIL-FPL, che ha prima chiesto audizione alla I Commissione Consiliare, ad essa proponendo osservazioni intese a scongiurare l’adozione di un illegittimo regolamento; poi è intervenuta nel giudizio con un proprio legale per sostenere l’azione di annullamento del regolamento proposta dall’ Avvocato Antonio Di Lena.
L’azione della UIL-FPL ha tutelato le ragioni dei suoi iscritti con un’azione che avvantaggia al contempo tutti gli Avvocati delle pubbliche amministrazioni e favorisce la correttezza dell’agire pubblico.