La UIL FPL da tempo è impegnata nel migliorare le condizioni di lavoro degli operatori del San Carlo. Quotidianamente si sta battendo,soprattutto, per superare la carenza di personale che oramai è divenuta cronica. Con i nuovi tetti di spesa rideterminati con DGR 291 del 23/05/2023, l’AOR San Carlo ha una grande opportunità che è quella di riaggiornare rapidamente il piano dei fabbisogni 2023/2025 e procedere a stabilizzare un’ulteriore fetta di precari tra OSS e infermieri e sanare anche l’ingiustizia della esclusione delle Ostetriche per cui si è dovuto procedere con un ricorso al Presidente della Repubblica. Occorre, inoltre. accelerare anche su eventuali assunzioni a tempo determinato che potrebbero dare ristoro alle varie UU.OO come la Geriatria, reparto nel quale la mole di lavoro si è incrementata notevolmente con gli operatori che non riescono più a fronteggiare e a dare risposta anche ai Presidi Ospedalieri, ridotti oramai allo stremo. Inoltre si dovrebbe fronteggiare anche il problema degli arredi letti e presidi che sono oramai obsoleti e che con i soldi del PNRR o anche con i fondi comunitari, andrebbero investiti in questa direzione. A parere della scrivente occorre attuare il modello che il Dipartimento Oncologico e tutta la sua “equipe” stanno svolgendo in maniera eccellente. Un’organizzazione virtuosa nella quale è l ’Azienda San Carlo che va verso il paziente interessando e coinvolgendo anche i presidi Ospedalieri. Infatti con la SIC di Ematologia che comprende anche Matera, l’apertura dell’Ambulatorio multidisciplinare di Onco Ematologia a Potenza, il DH Onco Ematologico a Lagonegro e Villa D’agri si attua un modello che, a parere della scrivente, potrebbe essere realizzato per tutte le varie discipline se consideriamo che ha anche abbattuto le liste di attesa. A parere della scrivente, con le risorse necessarie dedicate e attuando anche questi modelli si potrebbe dare una forte impulso all’abbattimento delle citate liste di attesa e alla mobilità passiva. Il problema lo sappiamo è quello della carenza dei medici,ma se, come si sta tentando di fare è quello della valorizzazione professionale investendo sui giovani medici e, soprattutto, su professionalità lucane si potrà veramente dare un ottimo segnale per rendere sempre più appetibile ai medici la sanità lucana e quindi farli rimanere in Basilicata. Un esempio virtuoso è recentemente rappresentato dalla nomina da primario dell’Urologia. Occorre continuare su questa strada e cercare di far rientrare anche quei medici lucani che stanno mettendo a disposizione di altre Regioni le loro professionalità o anche coloro che abbandonano la struttura perché trovano spazio nel privato. Per fare cio’ occorre che la Regione Basilicata, in netto ritardo con il Piano sanitario Regionale, dia il via libera all’attuazione dell’Atto Aziendale del San Carlo strumento, importante per costruire modelli nuovi di assistenza. La UIL FPL continuerà a vigilare e non si stancherà mai di formulare le proprie proposte a tutela dei lavoratori e degli utenti.