La UIL FPL esprime soddisfazione per la stabilizzazione da parte dell’Azienda Ospedaliera San Carlo di 40 unità di vari profili professionali, di cui N°30 già in servizio a tempo determinato. Saranno stabilizzati 34 infermieri, 1 OSS,1 Ostetrica,2 tecnici di Laboratorio,1 tecnici di radiologia. Un passo avanti verso l’obbiettivo di superare il lavoro precario che è auspicabile venga seguito anche dalle altre Amministrazioni Pubbliche. Una nota dolente, però, a parere della scrivente,è l’ingiusta esclusione dalla procedura dei tecnici della prevenzione, ossia di figure che garantiscono un servizioessenziale nell’Azienda San Carlo e che dal primo marzo rimarrà scoperto. UIL FPL ritiene, però, che l’Azienda potrebbe ancora correre ai ripari stabilizzando tali professionisti, anche in considerazione dello svincolo di risorse dovuto al fatto che, le procedure ricognitive relative ad alcune figure professionali (tecnici di Oftalmologia, di Fisioterapista o Collaboratore amministrativo) sono andate deserte. Ci auguriamo un veloce ripensamento da parte dell’Azienda San Carlo al fine di evitare contenziosi inutili e controproducenti, e, soprattutto,al fine di coprire un servizio essenziale e delicato quale quello del servizio di prevenzione e protezione. La UIL FPL si è fortemente impegnata a tutti i livelli per il raggiungimento di questo obbiettivo e, chiuso questo capitolo, è necessario trovare le soluzioni anche per tutte le altre figure precarie che intanto hanno maturato i requisiti(ovvero i 18 mesi entro il 30/6/2022 di cui alla legge di Bilancio 2022)e che stanno contribuendo alla crescita dell’AOR San Carlo e alla lotta al Covid 19. E’apprezzabile che l’Azienda San Carlo procederà alla proroga dei contratti in essere fino al 31/12/2022. Il provvedimento del San Carlo per il sindacato rappresenta un ottimo punto di partenza ed un buon esempio per le altre amministrazioni pubbliche, molte delle quali, per la verità, stanno già predisponendo gli atti necessari. L’attenzione verso la stabilizzazione non deve però farci dimenticare la necessità di aprire le porte dell’amministrazione pubblica ai giovani.Occorre, perciò, anchel’accelerazione dei concorsi unici regionali e delle mobilità extraregionali.