“Rimettiamo in salute la sanità lucana per garantire la continuità delle prestazioni e dei servizi di cura e prevenzione ai cittadini e condizioni di lavoro del personale sanitario che superino le attuali condizioni di grave disagio e di emergenza”. E’ la “parola d’ordine” del Consiglio Generale della UIL FPL di Basilicata, che si è riunito oggi, aperto da una comunicazione del segretario regionale Antonio Guglielmi e con la presenza del Segretario Confederale della UIL FPL, Domenico Proietti, nonché Commissario della UIL FPL Nazionale e del segretario regionale della Uil Vincenzo Tortorelli.
Al centro di discussione e approfondimento innanzitutto la crisi di sistema che attraversa la Sanità Regionale che fa il paio con quella nazionale, essendo la maggior parte delle regioni italiane alle prese con gli stessi problemi di risorse finanziarie. Delegati e rappresentanti hanno anche affrontato altri temi che riguardano i dipendenti della Regione, degli enti sub-regionali e locali, la situazione del rinnovo contrattuale E’ stato costituito il coordinamento donne Uil Fpl affidato a Lucia Sileo.
“Siamo in attesa dei provvedimenti annunciati ieri dal Presidente Bardi per ripianare il disavanzo riconosciuto. Non c’è alcun dubbio che il sistema sanitario universalistico, costruito con la Legge 833/78, che il mondo intero ci ha invidiato – ha detto il segretario Uil Fpl Antonio Guglielmi – è oggi messo in discussione. Le risorse del PNRR che registrano ritardi di spesa preoccupanti purtroppo possono essere impiegate per interventi ordinari e contingenti essendo giustamente finalizzate alle innovazioni e all’efficientamento del sistema. Incidono oggi scelte che in passato non sono state fatte con riforme lasciate a metà, ma è del tutto evidente che l’attuale governo regionale ci ha messo molto del suo: chiusura al confronto con le parti sociali, aziende lasciate senza guida, nomine esterne discutibili e avulse dal contesto e scarsamente presenti, assenza di programmazione e di controllo sulla spesa. La UIL FPL più volte è intervenuta sulla necessità di accelerare il reclutamento del personale sanitario dai concorsi in atto, di stabilizzare i precari, di fare un piano per abbattere le liste d’attesa e la mobilità passiva, di dotarsi di un nuovo Piano Socio – Sanitario”.
“La realtà sottovalutata in Regione – dice Tommaso Tamburrano, dipendente AO San Carlo – è che lavoriamo in condizioni difficili e con personale ridotto. Altro che eroi della fase della pandemia. Blocco del turnover e pensionamenti di massa hanno falcidiato gli organici e lo sblocco delle assunzioni post pandemico è servito a poco per le note difficoltà a reperire medici e personale infermieristico”. Per Raffaele Cotugno, ricordando le azioni di mobilitazione a Matera, “si sarebbe potuto ridurre i costi della mobilità sanitaria investendo nel Madonna delle Grazie di Matera per attrarre pazienti da comuni pugliesi della Murgia e quindi compensare con la mobilità attiva. Invece l’ospedale materano è stato ridotto a solo un poliambulatorio”. Gabriele Guerra (ospedale Lagonegro): “per carenza di personale non abbiamo altro da fare che mettere i pazienti in ambulanza per Potenza. Chiedo uno sforzo maggiore per risorse agli ospedali del territorio anche accrescendo la formazione del personale”.
“Se avessimo avuto la “risonanza magnetica” del bilancio della sanità lucana sicuramente l’allarme sul default non sarebbe scattato”: è la battuta del segretario regionale Uil Vincenzo Tortorelli per il quale “il problema è sempre riconducibile al mancato confronto con il Presidente e la Giunta Regionale. Il Sindacato chiede adesso di essere messo nelle condizioni di avere le informazioni necessarie sul superamento del disavanzo. L’incontro per presentare il nuovo Piano sanitario, con tutte le sue implicazioni sui territori e gli utenti, in particolari malati cronici e fasce sociali più deboli, è stata l’ennesima occasione perduta”. Tortorelli ha ricordato la manifestazione che Cgil, Cisl Uil hanno tenuto il 19 novembre scorso con la partecipazione di migliaia di lucani ed ha detto che “la richiesta è la stessa del 19 novembre scorso: individuare e condividere un percorso che ponga le basi per un rilancio del Sistema Sanitario Regionale. La manifestazione nazionale del Primo Maggio a Potenza ci inorgoglisce e rafforza tutto il nostro impegno. La scelta del sindacato nazionale è per il Sud, dando seguito alla sollecitazione posta come Cgil, Cisl, Uil al Presidente della Repubblica Mattarella in occasione della manifestazione Unibas, il problema del divario Nord-Sud che sarà accentuato dal disegno di Autonomia Differenziata”.