L’episodio di violenza registrato in questi giorni da parte di un’autista del 118 nei confronti di un ‘infermiera del servizio di Emergenza urgenza alla quale va tutta la solidarietà della UIL FPL, pone in maniera drammatica il problema della sicurezza sui luoghi di lavoro soprattutto nel settore sanità. E’ questo il senso della campagna“zero morti sul lavoro” che il sindacato e la UIL in particolare stanno facendo sul problema della sicurezza. Anche prima della pandemia,la sanità era il settore più pericoloso dove lavorare. Non si contano le aggressioni ma anche le infezioni e le tante malattie professionali. Il COVID ha esasperato questo problema rendendo le strutture sanitarie meno sicure ed il benessere dei lavoratori sempre più precario. Nei primi 18 mesi della pandemia,circa 115. 500 operatori sono morti a causa del COVID 19. Le assenze per malattia i carichi di lavoro sempre più pesanti poi hanno minato la capacità del Sistema Sanitario di rispondere alla crescente domanda di cura aggravando il dramma delle liste di attesa. Devono essere messi in atto,con urgenza,meccanismi efficaci per garantire una collaborazione continua tra aziende,dirigenti e operatori sanitari,con l’obbiettivo di proteggere la salute e la sicurezza sul lavoro.
Gli operatori sanitari, come tutti gli altri lavoratori, dovrebbero godere del loro diritto a un lavoro dignitoso,ambienti di lavoro sani e sicuri e protezione sociale per l’assistenza sanitaria assenza per malattia e infortuni sul lavoro.
Apr 04