La Regione Basilicata, con delibera di Giunta 2024/00483del 13/08/2024 ha modificato il Regolamento sulla riorganizzazione degli Uffici Regionali del 10 Febbraio 2021. Un atto grave, consumato alla vigilia di Ferragosto ed in assenza di un informazione preventiva alle OO.SS della Dirigenza e del Comparto e, soprattutto, senza un confronto di merito. Forse un atto da adottare in fretta pur di nominare velocemente i Direttori Generali che, tra l’altro, risultano assegnati solo in parte e tutti esterni. Un Regolamento che impatta fortemente nell’organizzazione degli uffici Regionali e che mortifica le professionalità interne Si continua con la non condivisione delle procedure in barba anche a recenti sentenze della Cassazione(sentenza n. 16837 del 24.06.2019), che afferma che i sindacati possono trattare con i Dirigenti degli Enti di riferimento, sulle scelte inerenti la microrganizzazione degli uffici pubblici, a seguito dell’entrata in vigore della c.d. riforma Madia, mentre in precedenza tale facoltà era loro preclusa.
La Cassazione, afferma che la materia inerente la partecipazione dei sindacati alle decisioni sulla c.d.- microrganizzazione – inizialmente disciplinata dall’art. 5 del D. Lgs. 165/2001 – è stata oggetto, nel corso degli anni, di numerosi interventi legislativi che hanno cambiato il quadro di riferimento.
In particolare secondo i Giudici di legittimità, in prima battuta, a seguito dell’entrata in vigore del D. Lgs. 150/2009, le OO.SS. avevano diritto ad una mera informativa per, poi, arrivare alla previsione dell’informazione ai sindacati per le determinazioni relative all’organizzazione degli uffici ovvero dell’esame congiunto per le misure riguardanti i rapporti di lavoro, con l’emanazione del D.L. 95/2012(convertito in L. 135/2012).
Soltanto, infine, dopo la c.d. riforma Madia (D. Lgs. 75/2017) le OO.SS. hanno diritto ad essere incluse in una trattativa con gli Enti di riferimento, posto che l’art. 2 di detto decreto legislativo ha legittimato la contrattazione collettiva a prevedere ampiamente “le ulteriori forme di partecipazione”. Questo sul piano squisitamente tecnico. Sul piano politico ciò rappresenta l’ennesimo schiaffo in faccia alle tante e qualificate professionalità di cui la Regione dispone e che sono continuamente mortificate. Solo quando si tratta di adottare atti fondamentali per il bene della comunità lucana i nostri amministratori non si fanno scrupoli nel chiedere ai dipendenti interni sacrifici e senso di responsabilità, salvo poi scaricarli quando è il momento di riconoscere loro una qualche gratificazione.
Ad oggi con questo avvio di legislatura e con l’adozione di questo atto unilaterale, la UIL FPL registra, ancora una volta, l’assenza di un informazione preventiva e di confronto con la parte sindacale. La scrivente valuterà ogni forma di iniziativa utile da mettere in campo a tutela dei diritti dei lavoratori ed a tutela del buon funzionamento della pubblica amministrazione.
Potenza,16/08/2024