La UIL FPL ha partecipato all’incontro sulle criticità dell’Ospedale di Lagonegro e sulla carenza dei servizi sanitari dell’Area, promosso dall’Amministrazione Comunale di Lagonegro, ma che ha visto la partecipazione di quasi tutti i sindaci del Lagonegrese.
La Delegazione della UIL FPL, guidata dal Segretario Regionale, Antonio Guglielmi e dalle RSU dell’Ospedale, Gabriele Guerra e Antonio Guarino, ha sottolineato che ai problemi di carattere infrastrutturale si aggiungono quelli legati alla grave carenza di personale che va colmata al più presto.
Ai nove OSS previsti dalla Direzione del San Carlo vanno immediatamente reclutati almeno altri tre infermieri e va, da subito, riattivata la Guardia Cardiologica notturna. Sarebbe opportuno, inoltre, avere una Direzione Medica di Presidio più presente. Il nosocomio di Lagonegro – ha proseguito Guglielmi – deve trovare una nuova dimensione nell’ambito del Nuovo Piano Socio Sanitario, partendo dai suoi punti di forza: l’essere baricentro in un’area strategica che coinvolge anche l’Alto Cosentino e il Basso Cilento per attrarre mobilità sanitaria attiva (il San Giovanni di Lagonegro, anche in un contesto di forti criticità, fa circa 700 parti all’anno).
La UIL FPL, intende contribuire a questo potenziamento anche attraverso un’azione forte nei confronti della Regione e della Direzione del San Carlo, soprattutto per ridurre drasticamente la forte carenza di personale attraverso anche la stabilizzazione dei precari. Una parte consistente di circa 400.000,00 euro aggiuntivi al San Carlo, previsti dalla DGR 521/24, può essere immediatamente utilizzata per la proroga dei 40 OSS in scadenza, per esempio.
La scrivente, inoltre, ha presentato una proposta di Legge sulla stabilizzazione dei precari che ci si augura possa essere discussa ed approvata dal Consiglio Regionale.
L’affollata assemblea e la presenza di quasi tutte le Amministrazioni, dimostra che l’Ospedale “San Giovanni” non è un problema solo di Lagonegro, ma di un intero territorio che rivendica servizi sanitari più efficienti ed appropriati per garantire il diritto alla salute anche ai cittadini che popolano le aree interne più disagiate.