In attesa di una convocazione per i rinnovi contrattuali del pubblico impiego, che dovranno riguardare l’intera platea dei dipendenti pubblici, la UILFPL Basilicata ribadisce la necessità del rilancio della piena contrattazione, sia normativa che economica. A tal fine ritiene necessario che, in concomitanza con la legge di stabilità, si debba, con apposito intervento normativo liberare la contrattazione dalla riserva di legge e dalle successive incursioni, riconoscendone il ruolo nei luoghi di lavoro.
La UILFPL ritiene, inoltre, essenziale intervenire per eliminare gli atti unilaterali delle singole amministrazioni sulle materie contrattuali nella contrattazione di secondo livello, ripristinando le relazioni sindacali e l’autonomia contrattuale, sboccando la contrattazione di secondo livello o aziendale dagli odierni vincoli che la limitano.
Inoltre, con riguardo alla premialità, teniamo a sottolineare che – si legge nella nota – il sistema di valutazione creato dall’attuale legislazione non potrà mai essere applicato. È necessario, pertanto, non rifiutando da parte nostra la premialità, realizzare, invece, un modello che, attraverso la contrattazione di secondo livello, superi il sistema attuale che prevede regole omogenee per tutte le sedi di amministrazione, con uno diversificato e articolato a seconda delle singole realtà del pubblico impiego e della scuola.
Si tratta, quindi, di intervenire sulla fallimentare politica dei bonus, sull’eccessivo ricorso ai contratti di consulenza esterna e della esternalizzazione dei servizi, ed ancora di restituire ai dipendenti pubblici una parte del frutto del proprio lavoro svolto per il recupero dell’evasione fiscale nonché di ridurre lo spropositato numero di stazioni appaltanti per realizzare una concreta razionalizzazione del sistema degli acquisti nella Pubblica Amministrazione, eliminando sprechi e sperperi.
Nella Pubblica Amministrazione le politiche di austerity – continua la UIL FPL – hanno prodotto danni ingenti, tanto per i lavoratori che hanno subìto penalizzazioni retributive inaccettabili quanto per i cittadini che si sono trovati a dover pagare a caro prezzo la contrazione dell’offerta dei servizi pubblici, in conseguenza dell’applicazione delle miopi logiche dei tagli lineari nonché della soppressione di uffici e presidi su tutto il territorio nazionale, finalizzata a realizzare fantomatici risparmi di spesa. Ma non solo. Il perdurare del blocco dei contratti dei dipendenti pubblici ha inferto un grave colpo anche alle aziende, da quelle piccole a quelle più grandi, investite da un progressivo ma netto calo dei consumi. L’erosione del potere di acquisto di 3 milioni e 200mila lavoratori ha compresso il livello della spesa familiare, non essendo il reddito in molti casi neanche sufficiente a coprire il fabbisogno primario.
Per questo – è la forte sollecitazione della UIL FPL – i rinnovi contrattuali vanno intesi in primo luogo come una misura di carattere prettamente economico, un investimento fruttuoso per la ripresa dell’economia e per il rilancio del Paese. Nel momento in cui le retribuzioni dei dipendenti pubblici vengono riallineate al reale costo della vita vuol dire dare respiro a tutto l’indotto grazie all’immissione in circolo di risorse fresche, destinate a produrre effetti positivi nel mercato dei consumi.
Insomma, a differenza di tante altre misure che si sono rivelate del tutto inefficaci nel raggiungimento dell’obiettivo, il rinnovo dei contratti pubblici può essere inquadrato nell’ottica di una scelta propulsiva per il benessere di tutto il Paese. Si tratta di un intervento che ha in sé tutte le potenzialità per apportare sollievo non soltanto ai lavoratori, che ne sono i diretti destinatari, ma a tutto il sistema economico, ormai largamente sofferente.
Infine per la UIL FPLil rinnovo dei contratti deve riguardare tutti i lavoratori, nessuno escluso, e sul punto ci auspichiamo che nessuno tenti di dividere il mondo del lavoro. Siamo pronti a raccogliere la sfida sulla valutazione per l’utilizzo delle risorse aggiuntive che dovranno integrare l’ammontare dei fondi fermi al 2009. Soltanto attraverso la destinazione di ulteriori risorse da destinare al salario accessorio potrà ripartire la contrattazione integrativa per conseguire un duplice obiettivo: la valorizzazione della professionalità dei lavoratori ed il miglioramento dei servizi all’utenza.