Poco più di 3 milioni 200 mila lavoratori pubblici in Italia, in Basilicata l’indice di unità lavorative pubbliche per 1000 abitanti è di 10,4 inferiore alla media nazionale, gli statali a lavoro in regione sono il 6,1% del totale. E’ la scheda del comparto Pubblica Amministrazione in Basilicata al centro del “focus” organizzato a Potenza dalla Uil-fpl con i delegati delle Rsu. Una giornata dedicata alle tematiche del rinnovo del contratto nazionale di lavoro, all’ approfondimento sui fondi e sugli istituti contrattuali, anche per verificare la corretta applicazione del CCNL delle Funzioni Locali. In Basilicata, tra Sanità ed Enti Locali, il rinnovo dei contratti – ha detto il segretario regionale Uil Fpl Antonio Guglielmi – interessa circa dodicimila lavoratori, mentre i vuoti d’organico in tutti gli uffici pubblici sono consistenti. Intanto, malgrado le risorse stanziate dal Governo per il rinnovo dei contratti dei lavoratori pubblici non siano in grado di coprire il recupero dei salari rispetto alla crescita dell’inflazione, le trattative per il rinnovo dei Contratti degli Enti Locali e della Sanità Pubblica stanno andando avanti e si spera che entro l’estate si possa arrivare alla sottoscrizione di questi due importanti contratti che sono scaduti al 31/12/2023. La perdita di attrattività del lavoro pubblico -continua – trova fondamento principalmente nelle politiche retributive del personale, non adeguate al carico di lavoro e alle responsabilità Un’attenzione particolare la Uil Fpl l’ha dedicata alla Sanità che – ribadisce Guglielmi – vive una fase difficile per le insufficienti risorse che il Governo Nazionale ha messo a disposizione, per gli scarsi investimenti e le scelte di “governance” poco lungimiranti che la Regione Basilicata ha fatto negli ultimi anni che hanno fatto letteralmente schizzare in alto il ricorso alla mobilità sanitaria passiva e a ridurre la capacità attrattiva delle nostre strutture sanitarie. Del resto, l’allarme della Corte dei Conti sul Pnrr e su ulteriori tagli alle risorse destinate alla sanità certifica ciò che stiamo affermando da tempo: il governo sta minando la natura universale e pubblica della sanità italiana. Per la Uil Fpl è necessario aumentare le indennità ferme da troppo tempo e, al contempo, occorrono maggiore flessibilità e minori carichi di lavoro.
Per Vincenzo Tortorelli segretario regionale Uil che ha partecipato all’incontro: “La pubblica amministrazione, la digitalizzazione, l’innovazione che coinvolge tutti i settori della P.A. , sono elementi strategici per garantire lo sviluppo della regione e servizi adeguati a cittadini ed imprese. Ma c’è bisogno innanzitutto di assunzioni in tutti gli uffici di Regione e Pubblica Amministrazione. Si pensi solo che oggi il Ministro del Lavoro Calderone ammette che c’è difficoltà a reclutare nuovi ispettori del lavoro di cui c’è assoluto bisogno per intervenire subito contro l’aumento delle morti e degli incidenti sul lavoro perché a queste figure si chiedono grande responsabilità e professionalità ma si offrono salari di 1600-2000 euro al mese. Senza più sottovalutare che tra i nuovi poveri, come sottolinea l’Istat, oggi ci sono le famiglie monoreddito di pubblici dipendenti con più figli a carico, perché il salario non basta ad arrivare alla fine del mese e i pensionati dipendenti pubblici. Inoltre è impossibile per i nostri Comuni gestire progetti finanziati dal Pnrr senza avere nemmeno un tecnico o un impiegato. Intanto la Uil insiste: il ricambio generazionale è il percorso principale per raggiungere due obiettivi fondamentali: bloccare la tendenza alla fuga dalle regioni del Sud, come accade da noi, dei giovani specie laureati ed elevare la qualità dei servizi da erogare adeguando l’attività degli uffici alle nuove esigenze”.
I lavori sono stati conclusi dalla Segretaria Nazionale Organizzativa della UIL FPL, Rita Longobardi (seguirà dichiarazione).