Uil Fpl: salviamo la pubblica e privata ora che siamo ancora in tempo. Di seguito la nota integrale.
La richiesta di un Consiglio regionale straordinario sui problemi della sanità, dopo l’annuncio di decine di nuove assunzioni che si stanno materializzando nel sistema sanitario pubblico, è quantomai opportuna, soprattutto se aperto alle forze sociali e sindacali che da anni chiedono di essere ascoltate.Le segreterie generali confederali e di categoria Cgil, Cisl e Uil, dopo la grande manifestazione dell’autunno scorso, hanno consegnato al Governo regionale una proposta di merito sulla quale nessun confronto è stato attivato. Ciò ha sicuramente contribuito ad aggravare i problemi. Queste nuove assunzioni, pertanto, sbandierate come la panacea di tutti i mali, in realtà arrivano dopo oltre tre anni dall’unica vera intesa sottoscritta dal sindacato con l’allora Assessore Leone, e a malapena copriranno i drammatici vuoti che, nel frattempo, sono diventati voragini con la perdita di tanti operatori sanitari, a partire dai medici.
E’ stato quello l’unico fatto positivo e non a caso, frutto del confronto con le forze sociali.
Ecco perché, per evitare che il SSR coli a picco, questo Consiglio Regionale aperto potrebbe essere l’occasione per trovare soluzioni concrete alle nuove assunzioni, alle stabilizzazioni, agli incrementi salariali e agli incentivi agli operatori (ricordiamo che la Basilicata ancora non ha sottoscritto la parte contrattuale integrativa prevista dal nuovo CCNL), costretti a doppi e tripli turni e talora a rinunciare anche alle ferie, per avere risposte concrete sulla Sanità privata e sull’incremento dei tetti di spesa.
Sono ormai tre anni che dalla Regione arrivano solo misure spot e nessuna concreta iniziativa per superare definitivamente il precariato, per il rispetto dei requisiti di accreditamento, per individuare percorsi di vera innovazione e per far uscire la sanità privata e tutto il sistema privato della riabilitazione dal pantano in cui si trovano. A cinque mesi dalle elezioni regionali, dopo aver drammaticamente perso cinque anni per non approvare un nuovo Piano Socio Sanitario (l’ultimo risale al lontano 2011), la UILFPL crede che la soluzione di queste emergenze sia il minimo sindacale se non vogliamo portare la sanità lucana alla deriva.
Non possiamo assistere impotenti all’allungamento delle liste di attesa, non possiamo più tollerare la crisi del privato accreditato ( tra l’altro con tariffe ferme al 2009), non possiamo consentire che i nostri cittadini debbano continuamente ricorrere alla spesa ” out of poket” per i bisogni di cura e assistenza.
Non andremo da nessuna parte senza un vero piano straordinario di reclutamento del personale, senza un radicale aggiornamento dei piani triennali di assunzioni per tutti i profili sanitari, tecnici, amministrativi e ausiliari. E’ questa la prima misura salva vita per consentire di mantenere in funzione reparti e servizi. Nell’ambito di questo piano, lo ripeteremo fino alla nausea, occorre completare i percorsi di stabilizzazione non mandando a casa nessuno, compresi i tempi determinati che, per via di questi nuovi ingressi, a sentire qualche campana stonata, dovrebbero terminare l’incarico dopo che sono stati formati ed integrati all’interno delle unità Operative.
La UILFPL, pertanto, se non si individuino urgenti misure condivise, sarà impegnata, di concerto con le altre forze sociali, ad intensificare quel percorso vertenziale in difesa del SSR e di chi ci lavora.