Uil Fpl: “Senza le assunzioni in Sanità non c’è futuro”. Di seguito la nota integrale inviata dal segretario regionale aggiunto Uil Fpl, Verrastro Giuseppe.
Siamo molto preoccupati per le notizie che giungono sulla finanziaria del 2018. Avremmo gradito che questo governo rispondesse alle esigenze dei cittadini e dei lavoratori riguardo al diritto alla salute. Infatti, si è sempre propagandato che sarebbero state fatte molte assunzioni del Personale Sanitario,con aumenti salariali mirati ai Medici e agli infermieri ed altre figure del comparto equiparandoli con i corrispettivi colleghi europei, ma al momento non c’è nulla di tutto questo. Infatti, da Roma arriva lo stop sulle assunzioni per la sanità pubblica fino a novembre 2019 un nuovo blocco sui rinnovi contrattuali. Un disastro completo. Quando un governo blocca le assunzioni del Personale Sanitario rende precario il diritto alla salute. La Regione Basilicata,intanto, per fortuna ha superato con soddisfazione la verifica del Ministero dell’Economia e delle Finanze sugli adempimenti legati ai Livelli essenziali di assistenza, scongiurando il paradossale rischio che la Regione potesse correre il rischio di entrare in Piano di rientro. Perciò la nostra rientra tra quelle Regioni virtuose che potrebbero essere autorizzate in deroga per le assunzioni in sanità. Gli effetti di questo blocco assunzionale, infatti, potrebbero essere devastanti poiché nei nosocomi Regionali, già oggi, si registrano problematiche serie a causa della carenza di infermieri e di OSS specialmente nei reparti di Medicina e dei Pronto soccorso, nonché si accentua sempre più la carenza di Dirigenti Medici. Carenza di personale, aggravata da maternità, trasferimenti, pensionamenti e lunghe malattie. A ciò si aggiungerà anche la cosidetta “ quota 100” con la quale si pensioneranno molti operatori sanitari. Un provvedimento preso senza aver previsto uno strumento per compensare l’uscita con il corrispettivo in entrata. Cosa accadrà in questi mesi nei nosocomi lucani anche con la quota 100 in vigore? Non vorremmo ritrovarci, come in altri enti (vedi vertenza “ARPAB sugli interinali), con un ricorso assiduo alle esternalizzazioni dei servizi per salvare la perdita di personale,aumentando la precarietà del lavoro. Il rilancio della Sanità pubblica e dei suoi dipendenti, non avviene con gli spot,ma con manovre attente e mirate come l’abbattimento delle liste di attesa,il destressamento del Pronto Soccorso, obiettivi che si possono raggiungere solo attraverso l’assunzione di personale medico infermieristico e di supporto.