Si prospetta un Natale amaro per i tanti operatori della sanità lucana in quanto non c’è nessuna risposta sull’anticipo dei futuri incrementi contrattuali. La UIL FPL di concerto le altre OO.SS ha chiesto alla IV Commissione Consiliare affinchè intervenisse presso il governo Regionale per dare applicazione alla circolare RGS del MEF sull’applicazione della una tantum dell’anticipo del rinnovo contrattuale dei dipendenti pubblici della sanità. La Regione dovrebbe dare indicazioni operative in tal senso alle Aziende Sanitarie che ancora brancolano nel buio. La sola ARPAB, con grande senso di responsabilità si è assunto l’onere di erogare ai suoi dipendenti gli anticipi contrattuali. La Regione deve dare subito una risposta, in quanto, in caso di difficoltà così come ha fatto la Regione Campania, potrebbe inviare una disposizione ai Direttori Generali che li autorizzi ad erogare dal mese di Gennaio 2024 la maggiorazione delle attuali indennità di vacanza contrattuale prevista dall’articolo 3 del DL 145/2023,che consente di rateizzare la suddetta maggiorazione estendendola anche ai tempi determinati. Tale costo, tra l’altro, non incide nemmeno sul tetto di spesa di cui all’articolo 2 comma 71 della Legge 191 del 2009.Rimane però il rammarico della totale disattenzione della Regione verso gli operatori sanitari ai quali esprimiamo la nostra totale vicinanza e solidarietà che estendiamo a tutti gli lavoratori del comparto pubblico, i quali dovranno attendere il nuovo anno per vedere corrisposto l’anticipo contrattuale. Non era questa l’intenzione del Governo Nazionale che già da Dicembre voleva dare respiro alle famiglie dei lavoratori coinvolti per far fronte all’inflazione che sta erodendo in maniera significativa il potere d’acquisto.Sono troppo poche le Regioni che, ad oggi, si sono fatte carico di applicare immediatamente quanto legiferato. Si sta verificando quindi una erogazione a singhiozzo, che lasciano così a bocca asciutta chi sperava di poter affrontare il periodo delle feste con maggiore serenità”.Non è accettabile un sistema politico e sanitario che non abbia rispetto della serietà al lavoro che tutto il personale ha garantito durante una delle fasi emergenziali più dure di questa Regione.Gli operatori hanno accettato gli orari assurdi, i rischi, la stanchezza, la perenne condizione di criticità, la mancanza di risorse e di strumenti Hanno aspettato e sperato invano. E’ così che funziona? E’ questo ciò che le nostre istituzioni possono offrirci? E’ questo il rispetto per gli uomini e le donne che sono scesi in prima linea durante la pandemia? Ci teniamo il plauso di facciata durante gli slogan anti-Covid, ma di concreto rimane la solita stucchevole ipocrisia.
Dic 13