Nei primi dieci mesi dell’anno le ore di cassa integrazione erogate complessivamente in Basilicata sono state oltre 4 milioni 300 mila di cui gran parte assorbite dalla straordinaria (2 milioni 500 mila ore) e a seguire dall’ordinaria (1 milione 800 mila ore). A riferirlo è il decimo rapporto della Uil sull’utilizzo degli ammortizzatori sociali. Sempre nella nostra regione i posti di lavoro salvaguardati ad ottobre scorso sono stati 2.536 di cui 1.473 per la cig straordinaria. La Uil inoltre evidenzia che la cassa integrazione tra gennaio ed ottobre è in diminuzione in tutte le Regioni ad eccezione della Basilicata, unico territorio che registra un aumento del 25,8%.
Se a tali andamenti dello strumento di integrazione salariale che registra una tendenza decisamente negativa in Basilicata rispetto al resto del Paese, aggiungiamo il crescente numero di domande di Naspi, che mostra un incremento congiunturale pari al doppio ed in escalation anno dopo anno – è il commento del segretario regionale della Uil lucana Carmine Vaccaro – l´apertura di un tavolo di discussione ed approfondimento con il Governo sul tema degli ammortizzatori sociali, che abbiamo sollecitato in occasione degli attivi unitari con Cgil e Cisl, si rende maggiormente necessario al fine di salvaguardare, nel miglior modo possibile, sia le imprese che, soprattutto, i posti di lavoro.
Quanto alle risorse finanziarie per rilanciare i Centri per l´Impiego e gli altri soggetti impegnati nella gestione delle politiche attive per il lavoro contenute nella Legge di Bilancio – continua il segretario della Uil – siamo preoccupati perché si stanno accumulando ritardi sostanziali per la realizzazione degli interventi annunciati, anche in vista dell’introduzione del Reddito di Cittadinanza.Per la Uil è necessario implementare un vero e proprio «sistema» delle politiche attive, tuttora caratterizzato da grandi disomogeneità e lacune organizzative. È un progetto complesso da realizzare, che prevede la definizione delle piante organiche dei CPI, con la stabilizzazione dei precari e il reclutamento di nuovo personale, formazione adeguata a nuove competenze e la realizzazione di specifiche convenzioni con le singole Regioni.
Per questo, a nostro parere, non è consolatorio il fatto che, nel biennio 2019-20, il Sud beneficerà di circa il 40% delle maggiori spese previste dalla manovra del Governo, grazie soprattutto al Reddito di Cittadinanza, perché ciò è un indice significativo della crescita del malessere sociale, della caduta dei redditi e dell´impatto del PIL che resta su valori molto bassi. E non si può continuare a far penetrare il concetto che per il Mezzogiorno la strada risolutiva siano i sussidi. Al Sud, in Basilicata bisogna creare lavoro, occorre ridare la dignità di lavoratori a tanti cittadini, giovani e meno giovani la cui dignità è stata svilita se non cancellata ogni volta che si pensa ad una forma di assistenza e sussistenza sociale, modello Reddito di cittadinanza. Per tutte queste ragioni, è necessario, un confronto vero con le parti sociali e con i corpi intermedi che possono contribuire alla realizzazione di obiettivi condivisibili.