Vincenzo Tortorelli, segretario regionale UIL Pensionati Basilicata. Un nonno in casa aiuta a far quadrare i conti e salva dalla povertà. Di seguito la nota integrale.
Un nonno in casa aiuta a far quadrare i conti e salva dalla povertà. E’ quanto emerge dal rapporto Istat sulla ‘Condizione di vita dei pensionati 2013-2014′ secondo cui un pensionato in famiglia rappresenta per molti una risorsa vitale. In particolare, per quasi i due terzi delle famiglie che vivono con un genitore i trasferimenti pensionistici rappresentano oltre il 75% del reddito familiare disponibile (per il 26,5% l’unica fonte di reddito). Di contro i pensionati che vivono soli corrono un elevato rischio povertà. Tradotto in numeri appartengono a questa categoria il 22,3% dei pensionati. La situazione è più grave quando con il proprio reddito pensionistico si deve sostenere anche il peso di altri componenti adulti che non percepiscono redditi da lavoro: circa un terzo di tali famiglie (31,3%) e’ stimato essere a rischio di povertà. Siamo alla conferma di quanto sosteniamo da tempo. Oggi gli anziani, più dei giovani, rappresentano il vero motore dell’economia. Per questo, oggi più di prima, è necessario rivalutare il ruolo degli anziani nella società partendo dalla considerazione che ci troviamo di fronte ad una componente sociale estremamente disomogenea. Componente che ha nuovi bisogni e chiede nuove risorse per poter affermare la propria soggettività. Non a caso la costruzione di quattro profili dei cosiddetti “senior” è stata la chiave di lettura utilizzata dal Censis e da Future Concept Lab, per approfondire le dinamiche della condizione longeva e del rapporto che gli italiani hanno con la longevità propria e altrui. Dagli edonisti maturi, tipologia che fa della “riprogettazione di vita” la propria priorità, agli attivisti della famiglia e cioè quelli che mettono a disposizione della famiglia e delle comunità più prossime il proprio tempo, risorse, capacità e denaro. Terzo profilo individuato è quello degli sfidanti della salute, gruppo di longevi per i quali la salute costituisce una sfida quotidiana e per i quali è richiesta un’attenzione particolare dal punto di vista sociale in termini di sviluppo di nuovi modelli abitativi, di maggiore vivibilità delle città, accessibilità ai servizi. L’ultima categoria individuata è quella dei cavalieri del lavoro, longevi che nel loro “saper fare” individuano il nucleo della propria identità e che rappresentano una forza lavoro competente, qualificata in grado di giocare ancora un ruolo nel mondo del lavoro.
Dunque la centralità del ruolo dei pensionati nella società è un nodo fondamentale per la Uil pensionati che, in una recente indagine (promossa dalla Uilp e dalla Fondazione Società Matura) dal titolo “Il ruolo dei pensionati in Italia” ha evidenziato da un lato che la popolazione anziana viene percepita come una fascia di popolazione in difficoltà economica, dall’altro, si riconosce che i pensionati sono un valido sostegno economico per le famiglie, una fonte di occupazione e un motore per l’economia.
Come Uil pensionati siamo convinti che per far fronte in modo positivo all’aumento della durata di vita e all’invecchiamento della popolazione sia necessario attuare un profondo cambiamento culturale e delle politiche economiche, previdenziali, fiscali, sanitarie e sociali del nostro Paese. Cambiamento non vuol dire ulteriori tagli al welfare ma rivalutazione del potere d’acquisto di pensionati e lavoratori; razionalizzazione della spesa pubblica; eliminazione degli sprechi e dei privilegi; investimenti per un invecchiamento attivo e per la promozione di sani stili di vita; potenziamento della prevenzione e della diagnosi precoce; potenziamento della medicina del territorio; sostegno all’innovazione e alla ricerca anche per quanto riguarda prodotti e servizi rivolti alle persone anziane; diverse politiche delle città e abitative che promuovano anche modalità diverse del vivere insieme e dell’abitare.
Infine, i dati Istat ribadiscono poi che le pensioni delle donne continuano ad essere più basse di quelle degli uomini. Si deve intervenire sulle politiche attive del lavoro, incentivando l’occupazione femminile, contrastando il gap nelle retribuzioni maschili e femminili, sviluppando politiche di conciliazione vita e lavoro per uomini e donne, rafforzando la contribuzione figurativa per il lavoro di cura di bambini e anziani. Sollecitiamo il rilancio del Tavolo unitario dei Sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl, Uil aperto con il ministro Poletti per fare avanzare le proposte discusse in quella sede.
Per la UILP , nonostante siano state apportate alcune opportune correzioni, come quella di anticipare al 2016 l’equiparazione per la no tax area per i pensionati, la Legge di Stabilità 2016 permane nel suo insieme insufficiente e non rispondente all’esigenza di sostenere ed incentivare i primi segnali di ripresa dell’economia italiana. Non affronta in maniera efficace il tema del sostegno alla domanda interna per rilanciare i consumi attraverso un uso mirato e selettivo della leva fiscale.