Una giornata di formazione per le RSU-TAS e candidati Uil Scuola Rua nelle ultime elezioni Rsu della provincia di Potenza si è svolta a Melfi presso l’ IIS Gasparrini. La giornata ha visto la presenza del Segretario Nazionale Paolo Pizzo, gli interventi di Vincenzo Tortorelli Uil Basilicata e dei Segretari Uil Scuola regionale Luigi Veltri e Generale Nazionale Giuseppe D ‘Aprile. La UILSCUOLA RUA investe le sue energie sulla Formazione.
E’ stata l’occasione per Tortorelli e Veltri per esprimere vive preoccupazioni per i dati aggiornati alla popolazione scolastica che vede in Basilicata 9 mila studenti in meno in cinque anni. Diventa necessario evitare la scomparsa di cattedre e posti Ata approfondendo le questioni che l’Upi con i presidenti di Potenza e di Matera ha posto sostenendo di non cambiare i criteri del dimensionamento scolastico – basati sul numero degli alunni – che avrebbe in Basilicata “gravi ripercussioni sociali e culturali”. In particolare nei piccoli comuni già duramente colpiti dalla chiusura di scuola e nelle aree interne.
Sono 30 i miliardi di euro del PNRR per la missione 4.0 destinata a istruzione e Ricerca; 33 i miliardi di euro dell’ultima manovra Finanziaria: i numeri della finanza pubblica – ha sottolineato Giuseppe D’Aprile, segretario generale della Uil Scuola Rua – mostrano impegni di spesa indirizzati a dare sicurezza al sistema scuola e a sostenere il sistema Paese.
Capitoli strutturali – osserva – che non sono destinati alle persone che nella scuola lavorano ogni giorno.
Cifre alla mano – rilancia il segretario generale Uil Scuola Rua – l’immissione in ruolo dei 252.157 precari comporta una differenza di spesa di € 180.345.425,04 milioni all’anno. Cifra ‘all inclusive’ che porterà un beneficio non solo in termini di continuità didattica ma vantaggi ben più ampi.
E chiaro a tutti che contratti stabili offrono possibilità concrete alle persone: dalla possibilità di acquistare una casa al progettare stabilmente. Consentono di pensare al futuro.
La stabilità economica – sottolinea D’Aprile – porta indubbi benefici anche come stabilità contributiva, che si ripercuote anche sulla gestione previdenziale attuale e futura.
La stabilizzazione – come d’altronde il rinnovo del contratto scuola, osserva D’Aprile – diventa volano di crescita per l’intera economia del Paese, per cui stabilizzare comporta un doppio vantaggio: il primo certezza di una scuola con il personale in servizio già dal primo di settembre e un’economia che trova un nuovo slancio derivante dagli oltre 200 mila precari che iniziano a vedere un possibile futuro ‘certo’.
Ministro, non ci sfugge la portata della sua proposta del 2005 – ribadisce nel corso della riunione D’Aprile – sulla quale c’era ampio consenso tra il personale precario: procedere all’immissione in ruolo rinunciando «temporaneamente» alla ricostruzione di carriera maturata con gli anni di servizio delle supplenze. Una ricostruzione differita nel tempo che consentirebbe le procedure di stabilizzazione.
Una proposta che potremmo tornare a valutare in sede negoziale – commenta d’Aprile, che esorta a trovare e utilizzare i 180 milioni di euro per dare serenità a un quinto del personale che lavora a scuola.