In Basilicata si accentuano nei territori le differenze sostanziali tra lavoratori attivi, occupati e disoccupati: nei 14 Sistemi locali del lavoro (SLL) il tasso di attività più alto è a Potenza (43,1%), seguito da Melfi e Rionero (42,3%), Pisticci (42,2%) quello più basso a Senise (35,7%), seguito da Maratea (35,3%); il tasso di occupazione più alto è ancora a Potenza (35,9%) seguito da Matera (35,7%), quello più basso è a Senise (30%) seguito da Maratea (31,3%) ; il tasso di disoccupazione più alto è a Policoro (17,9%) seguito da Pisticci (17,5%) e quello più basso a Lauria (9,7%) seguito da Maratea (11,3%). Sono dati che l’Istat rende disponibili, con le stime relative all’anno 2021, del numero di occupati residenti e sulle persone in cerca di occupazione per Sistema locale del lavoro (SLL) che la Uil di Basilicata ha rielaborato. Per il tasso di attività la differenza è sino a circa 7 punti percentuali; per quello di occupazione quasi 6 punti; per quello di disoccupazione circa 8 punti. “Sono elementi che non possono essere considerati strettamente statistici ma – commenta il segretario regionale della Uil Vincenzo Tortorelli – vanno approfonditi ed interpretati per ulteriori valutazioni. La prima è che il divario di opportunità di lavoro si amplifica modificandosi negli anni anche rispetto alla tradizione differenza tra aree interne ed aree costiere ed aree più sviluppate. Se i due capoluoghi conservano la forza lavoro impiegatizia e del terziario, non può sorprendere invece trovare Maratea con il tasso di attività più basso e Policoro con il tasso di disoccupazione più alto, risultati innanzitutto del turismo stagionale e di attività che si svolgono per pochi mesi l’anno, nonostante il potenziale di attrattività. Se poi anche i poli industriali come Melfi arretrano nell’occupazione la preoccupazione cresce. Al centro della nostra riflessione – continua Tortorelli – ci sono il Piano del Lavoro, il pieno funzionamento dei Centri per l’Impiego, la formazione, l’aggiornamento e la riqualificazione professionale. Ancora una volta sono i dati della “sofferenza sociale” a sollecitare il Presidente Bardi ad affrontare, prioritariamente, con strumenti, provvedimenti ed azioni urgenti le questioni dell’occupazione, del “buon lavoro”, non precario e qualificato. La situazione politica che si è determinata in Regione non deve allungare i tempi ed aggravare una condizione che l’Istat certifica di crescente disagio sociale”.