La segreteria regionale della Uil ritiene giusta e fondata la protesta dei dipendenti dell’Inps, dell’ex-Inpdap e dell’ex-Enpals, che sono mobilitati da giorni per dire no al taglio delle proprie retribuzioni. Tutto nasce dal fatto che la Ragioneria generale dello Stato ha bocciato il piano di riduzione della spesa presentato dall’Inps, a seguito della richiesta dei tagli delle spese di gestione di circa 530 milioni di euro, vale a dire oltre il 50% di quello che l’Inps spende in un anno! Da qui il disagio, evidente, di raccogliere questi soldi per consegnarli allo Stato anche perché, qualora non si raggiunga l’obiettivo, la restante somma – secondo quanto stabilito a livello legislativo – dovrebbe essere prelevata dal fondo incentivante per il personale. Uno strumento, quest’ultimo, che in questi anni si è rivelato un’efficace leva gestionale, favorendo di fatto l’innalzamento del livello di efficienza dell’Istituto, anche perché in un decennio il personale in servizio è diminuito di circa 12.000 unità.
Adesso – è scritto in una nota della Uil – si pensa di ridurre le retribuzioni dei lavoratori, con la decurtazione di 300 euro mensili per ogni dipendente, per un totale di 93 milioni di euro, invece di rilanciare l’Istituto con un adeguato piano di riorganizzazione per migliorare i servizi e qualificare il lavoro”.
“Questi lavoratori – continua la nota sindacale – sono senza contratto nazionale da quattro anni, e lo Stato che fa? Non trova di meglio che tagliare il personale e mettere le mani nelle tasche dei lavoratori! L’Inps sembra sia diventato un bancomat, dal quale ogni governo che arriva preleva a piacimento, senza curarsi del ruolo svolto dall’Inps in un momento così difficile per il Paese”.
“Invece che alleggerire gli stipendi dei lavoratori – conclude la Uil – bisognerebbe misurarsi sulle nuove assunzioni, sul miglioramento della gestione del patrimonio immobiliare e sull’ammodernamento delle procedure, anche alla luce del passaggio all’Inps del patrimonio e delle risorse umane provenienti da Inpdap ed Epals”.