Un ottobre “nero” per i lavoratori di molte aziende lucane: l’aumento di ore autorizzate di cassa integrazione (complessivamente 831.941) rispetto al mese precedente di settembre è del 44,4% con un aumento di 1.504 operai. E’ quanto si rileva dal 10mo Rapporto dei Centri Studi nazionale e regionale della Uil. In dettaglio, le ore di cig ordinaria (306mila)sono aumentate del 62,8%, quelle di cig straordinaria (509mila) del 34,5% e quelle della cig in deroga (16.300) del 70,3%. I lavoratori interessati sono 4.894 (2.996 per la straordinaria, 1.802 per l’ordinaria e 96 per la cig in deroga). Nei primi dieci mesi dell’anno (gennaio-ottobre) si sfiorano gli 8 milioni di ore autorizzate.
“Sono dati – commenta il segretario regionale Uil Carmine Vaccaro – che rafforzano l’iniziativa di lotta che abbiamo tenuto unitariamente a Cgil e Cisl ieri a Potenza e a Matera. Si registra già da tempo l’esaurimento delle risorse destinate agli ammortizzatori sociali , pur in presenza di un bisogno reale e crescente più volte dichiarato. Di conseguenza la cassa integrazione non viene autorizzata e il pagamento delle indennità è ritardato.
Ad ottobre questo strumento di sostegno al reddito, a livello nazionale – evidenzia il segretario della Uil – ha assicurato una protezione per 76 mila posti di lavoro, a fronte degli oltre 170 mila dello scorso anno. E’ doveroso, nei confronti di tanti lavoratori, che venga garantita, anche per il 2014, una maggiore riserva finanziaria che attualmente la Legge di Stabilità non assicura.
E se questi dati, per quanto negativi, riguardano lavoratori che, grazie alla cassa integrazione, sono all’interno del ciclo produttivo, triste e di più difficile soluzione in assenza di politiche di crescita, è la situazione di coloro che sono “fuori” dal mercato del lavoro e continuano ad aumentare, come testimonia la vistosa crescita, tra un anno e l’altro, delle domande di Aspi e mobilità. Si tratta di persone che hanno già perso il lavoro, passando da un forte disagio al vero e proprio dramma personale e familiare.
Rilanciamo perciò il nostro grido d’allarme: se la legge di Stabilita’ non verra’ modificata nel 2014 la disoccupazione continuera’ a crescere, superando anche la drammatica soglia di 3,5 milioni di persone senza lavoro. Per questo – ha aggiunto – abbiamo bisogno di una lotta dura, decisa, coinvolgente che spieghi a tutti i cittadini i rischi che il Paese sta correndo. La lotta – conclude – non contempla la resa: se gli scioperi non dovessero essere sufficienti saranno messe in campo altre iniziative di lotta durature e coinvolgenti per obbligare la classe politica ad assumere le proprie responsabilita’ “.