“La disoccupazione non e’ piu’ solo un dramma giovanile. Il Censis lo definisce il “vuoto della generazione adulta”: tra gli over 50 anni, gli occupati sono poco piu’ di un quarto ed anche in Basilicata la situazione sui fa sempre più drammatica e merita la massima attenzione oltre, naturalmente, a misure d’emergenza”. E’ quanto sostiene il segretario generale regionale della Uil Basilicata Carmine Vaccaro.
“Con 1000 disoccupati in più al giorno nel Paese e un tasso di occupazione da zona retrocessione, e’ vitale mettere in campo politiche anti recessive. Inoltre e soprattutto, bisognerà guardare avanti e costruire un sistema regolato che rimetta gradualmente al centro la stabilità del lavoro anche attraverso un “contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti”. E’ bene, quindi, che le facilitazioni normative sul contratto a tempo determinato siano indirizzate, soprattutto, verso quei soggetti, oggi esclusi da incentivi e facilitazioni, come i lavoratori “over 50”. Anche questo può essere un contributo alla costruzione di quelle politiche attive e di ricollocazione che mancano da troppo tempo.
Non a caso – aggiunge Vaccaro – tra i bocconi avvelenati della crisi, sottolinea il Censis, c’e’ il conflitto latente fra le generazioni sul mercato del lavoro. Avere un impiego non e’ mai stato cosi’ difficile, soprattutto per i giovani. Ma si e’ ridotto l’orizzonte di opportunita’ anche per le persone piu’ avanti nell’eta’, a partire da chi ha oggi 50 anni. In questo segmento, tra il 2008 e il 2013 è aumentata l’incidenza dei lavoratori dipendenti e degli occupati a tempo pieno, come effetto dello slittamento in avanti dell’età da pensione. Ma nello stesso periodo c’è stato un aumento del 7,6% dei lavoratori autonomi e tende a raddoppiarsi la componente degli occupati a tempo parziale, che nel 2013 diventano circa un milione, con un incremento nei sei anni pari al 47,5%. I disoccupati over 50 – ci informa il Censis – hanno raggiunto le 438mila unità, con un aumento rispetto al 2008 di 261mila persone in termini assoluti e del 146% in termini relativi (in soli dodici mesi l’area della disoccupazione ha visto un incremento di 64mila unità: +17,2% tra il 2012 e il 2013). E i disoccupati di lunga durata ultracinquantenni sono quasi triplicati negli ultimi sei anni: sono passati da 93mila a 269mila (+189%). Oggi l’insicurezza economica determinata dalla crisi, l’erosione oggettiva dei redditi, la necessaria compressione dei consumi spingono molti over 50 a cercare di entrare nel mercato del lavoro. Per molti di loro e’ scattata la ricerca affannosa del mantenimento dei livelli di benessere raggiunti e comportamenti conservativi che riflettono la riduzione oggettiva degli spazi di iniziativa. Il segmento degli adulti di 50-70 anni sembra in buona parte abbandonato al triste destino di esuberi, prepensionati, esodati, staffettati, senza alcun meccanismo utile per conservare almeno una porzione di quell’importante capitale umano. Per questo – conclude Vaccaro – le politiche attive di lavoro da promuovere con la programmazione 2014-2020 dei fondi comunitari, così come saranno definite nella sessione comunitaria del prossimo Consiglio Regionale, devono prevedere misure specifiche anche per gli over 50 anni altrimenti senza futuro altrimenti senza futuro”.