“L’energia, essendo un servizio di base, dovrebbe essere accessibile a tutti, indipendentemente dalla propria situazione economica”, così il sindacato Uil-Sgk in merito al caro-bollette. “Chiediamo ad Alperia di prendere in considerazione queste criticità e di lavorare per trovare una soluzione equa che non penalizzi i cittadini più vulnerabili. Riteniamo che sia possibile trovare un equilibrio tra la necessità di coprire i costi operativi e l’obbligo di garantire un servizio accessibile a tutti sul modello Basilicata”, sottolinea il segretario generale Uil-Sgk Mauro Baldessari. “In Alto Adige – provincia autonoma strategica, che fornisce energia alle attività ad alta intensità del Triveneto – si potrebbe puntare sull’idroelettrico, potenziando la rete e puntando al comparto Eni dedicato all’elettrico (assorbendo le società locali), di fatto portando royalty per milioni di euro ai territori, che a quel punto li potrebbero tranquillamente utilizzare per aiutare Pmi e privati nelle modalità più consone,” spiega Baldessari. “Sono aspetti tecnici macroeconomici che non risultano in contrasto con le normative Ue, non creano pasticci con cedole di debito e soprattutto non portano i bilanci regionali (o provinciali) in pressione. Nel caso specifico dell’Alto Adige ne gioverebbe anche l’industria turistica, che avrebbe forti sconti a livello energetico (a quel punto gestibili dalla Provincia, che attualmente è bloccata tra ente nazionale e bilancio immobile, causa crisi energetica e regolamento nazionale)”, conclude la Uil.
Giu 22